di REDAZIONE [gallery link="file" columns="5" ids="13518,13517,13516,13515,13514,13510,13511,13512,13513"] Proseguono senza interruzione i
tagli abusivi a danno del prezioso patrimonio montano. Continuano alla luce del sole, a pochi metri dalle strade che dal
centro storico di Rossano portano al
Patire ed in
Sila. Querce tagliate senza alcune pietà, senza alcun criterio, illegalmente, per soli interessi economici di pochi. Indisturbatamente. E troppo spesso impunemente. L'ultima azione di sciacallaggio e di distruzione dei boschi di cui la
montagna di Rossano è ricchissima è stata documentata nella mattinata di domenica scorsa (19 luglio 2015), in
località Vivaio Cerasaro. I tagli erano oltre che evidenti, recentissimi. Molti dei tronchi tagliati, nel momento in cui le foto sono state scattate, erano ancora lì pronti per esser forse caricati furtivamente in qualche mezzo, più o meno camuffato, destinato al commercio. Impedire questo scempio inaccettabile e questa distruzione sistematica della montagna, violentata da gente senza scrupoli, sta arrecando danni irreparabili alla natura, sta aumentando esponenzialmente i rischi di alluvione e di dissesto idrogeologico a valle e sta azzerando progressivamente uno dei potenziali turistici ed economici più importanti seppur ad oggi inutilizzati o ignorati di Rossano e del territorio. Ci auguriamo che tutte le istituzioni e le autorità competenti avvertano come prioritaria l'esigenza di attivare ogni ulteriore forma di controllo e repressione, stoppando la dilapidazione quotidiana e criminale di una delle più importanti ricchezze della Sibaritide.