di SAMANTHA TARANTINO Avere un vero e proprio polmone verde nel cuore della città e non saperlo sfruttare e vivere appieno. La
villa comunale, come è nota ai più, a
Rossano avrebbe dovuto rappresentare il parco cittadino previsto in ogni piano urbanistico. Costruita negli anni ’80, è meta da allora dei tanti bambini con genitori e nonni che desiderano passare qualche oretta di svago pomeridiano o l’immancabile appuntamento della mattina domenicale, prima del lauto pranzo. E senza celare un po’ di nostalgia, è stata luogo ideale dei tanti ragazzi degli anni ‘90 che la “zizza” preferivano farla proprio tra il folto delle piante. Fin qui il ricordo dei tempi d’oro. Poi la villa comunale è stata frequentata non solo da bimbi o giovani. Di anni bui ce ne sono stati, quando da ritrovo di giovani studenti un po’ svogliati è passato a luogo di appuntamenti discutibili tra giovanissime e anziani uomini in cerca di qualche emozione in più. Ma lasciare che luoghi come questi rimangano preda del degrado sarebbe un danno, non solo all’immagine della città. Ed, in effetti, da allora qualcosa è stato fatto. Vista dall’alto, il colpo d’occhio spiazza. Una grande recinzione di ferro ossidato, ormai desueta, circonda l’intero perimetro dell’ampio parco rettangolare, dotandola di 4 entrate e uscite, di cui quelle poste ai due lati più lunghi, più ampie rispetto alle altre due. Basta, però, una rapida occhiata per notare che, di fatto, l’entrata e uscita più frequentate, con il tempo, si siano ridotte ad una sola. I motivi, forse i più disparati, probabilmente non interessano. Tant’è. Si è lasciato, comunque, che le cose restassero nell’immutato, della serie “ma sì, ormai...” Tranne qualche pregevole iniziativa di qualche mese fa, tutto è sprofondato nell’inutilizzato, o per meglio dire sfruttato male.
E se provassimo a immaginare la villa, o parco o giardino che dir si voglia, senza la sua simbolica recinzione verde, con tanto di spazi sicuramente più sfruttabili (
foto)? Potrebbe essere ad esempio la location ideale per ospitare street band, gruppi di giovani musicisti, artisti di strada e varie forme espressive pronte a riaccendere la vitalità di un luogo che merita tutto, fuorché l’abbandono.