Piano Aree Interne, sindaci dell’Alto Jonio critici «Interventi frammentati, servono strategie vere»
I sindaci di Trebisacce, Cerchiara, Rocca Imperiale e Amendolara esprimono dubbi sul Piano Strategico delle Aree Interne: interventi troppo dispersi rischiano di non incidere su spopolamento e sviluppo. Chiesta più autonomia progettuale ai Comuni

TREBISACCE - Il Comune di Trebisacce, insieme agli altri comuni dell’area ionica cosentina – con Comune capofila San Lorenzo Bellizzi – ha preso atto delle recenti determinazioni della Regione Calabria in merito al Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (SNAI).
«Dopo un percorso di confronto che ha visto riunioni, discussioni approfondite e anche contrasti incomprensibili, svoltesi anche presso il Comune di Trebisacce, - si legge nella nota a firma dei sindaci di Trebisacce, Cerchiara, Rocca Imperiale e Amendolara - è emersa la scelta regionale di prevedere interventi in 25 aree. Tale impostazione, pur muovendo dall’intento di valorizzare in modo diffuso i diversi contesti, rischia tuttavia di frammentare le risorse disponibili, riducendo la possibilità di realizzare progetti di ampio respiro, capaci di incidere in maniera significativa sul contrasto allo spopolamento, sulla valorizzazione dei piccoli borghi montani e sulla creazione di nuove opportunità per le giovani generazioni, ma soprattutto di predisporre una vera e propria strategia di sviluppo dell’intero comprensorio, che ad oggi ancora manca».
«Avremmo auspicato la possibilità - dicono - di concentrare gli investimenti su interventi mirati e strutturali, con una capacità negoziale più forte e senza mediazioni inutili, in grado di favorire l’artigianato, la formazione professionale, i servizi per l’accoglienza e la promozione delle tradizioni locali, così da generare attrattività e sviluppo durevole. Analoga riflessione, senza illusioni, riguarda anche l’ambito della telemedicina, che potrà rappresentare un utile supporto soprattutto per la popolazione anziana, a condizione che sia accompagnata da un adeguato potenziamento delle strutture e delle risorse umane. In conclusione, possiamo affermare che tanto clamore si traduce in poco o nulla, perché questi piccoli interventi non sono sufficienti a produrre risultati concreti».
«Pur nella consapevolezza dei tempi stretti e delle complessità connesse alla programmazione, sentiamo il dovere di rivolgere un invito alla Regione Calabria affinché venga riconosciuta ai Comuni una maggiore autonomia progettuale, così da poter presentare iniziative realmente rispondenti alle esigenze dei territori, capaci di integrare interventi infrastrutturali e di promozione culturale e turistica. L’unico aspetto positivo è l’avvio di un percorso verso la definizione di un brand territoriale unitario, in grado di mettere in rete le aree interne e quelle costiere dell’Alto Ionio. Una prospettiva che, se adeguatamente sostenuta, potrà rappresentare un valore aggiunto per la costruzione di un’identità condivisa e per lo sviluppo futuro dell’intera area».