13 ore fa:Bando centri storici Co-Ro, Confcommercio: «Serve più tempo per costruire un progetto condiviso e sostenibile»
11 ore fa:Elisa Scutellà proclamata in Consiglio regionale: «Opposizione dura e leale solo ai calabresi»
12 ore fa:Con Greco "Casa Riformista-Italia Viva" entra nel Consiglio regionale della Calabria
12 ore fa:Riparte “Ecoross Educational”: i bambini di Trebisacce protagonisti della sostenibilità
11 ore fa:Al via procedure stabilizzazione Tis a Castrovillari. Rosa: «Accolta la nostra richiesta»
14 ore fa:Proclamati i consiglieri regionali eletti nella circoscrizione nord
15 ore fa:Baker Hughes, Rapani (FdI): «Crotone raccoglie i frutti di ciò che Co-Ro ha respinto»
13 ore fa:Ecco perché le bende medicali di Padre Pio sono conservate e venerate ad Altomonte
14 ore fa:Partite vendute, sogni traditi: il fango del calcio arriva anche ai giovani
15 ore fa: Crosia, la Casa di Comunità ferma ai blocchi di partenza: cresce la preoccupazione dei cittadini

Sibari, addio al gradino killer: il marciapiede dell’Alta Velocità sarà rifatto

1 minuti di lettura

SIBARI (CASSANO JONIO) -  E se il futuro il futuro della mobilità della Calabria del nord-est giocasse la sua partita decisiva su un gradino... killer? Esagerato. Sì, ma non troppo. Anche perché quel "balzo" troppo alto tra la pedana del treno Frecciarossa (l'unico che ad oggi approda nella Sibaritide) e la banchina (troppo bassa) del binario 1, rischia di creare infiniti disagi.

Al netto dei problemi creati dal "gradino killer" in questi mesi (qui abbiamo raccontato una delle tante storie di disagi), la stazione di Sibari, cuore pulsante della Sibaritide e porta d’accesso per chi sceglie il treno come mezzo di viaggio, è entrata ufficialmente nel Piano Integrato Stazioni di Rete Ferroviaria Italiana, il grande progetto che sta ridisegnando il volto di oltre seicento scali in tutta Italia.

E a Sibari, più che altrove, il cambiamento era atteso come una promessa da mantenere. Perché il primo marciapiede, quello su cui si attesta il treno ad Alta Velocità, da tempo - dicevamo - è diventato il simbolo dei disagi dei viaggiatori: salire e scendere con difficoltà, trascinare valigie a fatica, sentirsi lontani dagli standard di comfort e sicurezza che ormai altrove sono la normalità. Le segnalazioni continue hanno fatto la differenza. Ed è così che RFI ha scelto di anticipare l’avvio dei lavori a ottobre 2025, proprio per dare risposte concrete a queste richieste.

Il cantiere non sarà una semplice opera di manutenzione, ma un vero e proprio restyling. Il marciapiede sarà rialzato per permettere l’accesso agevole ai convogli, le pensiline verranno rinnovate, l’illuminazione potenziata, i percorsi resi inclusivi grazie a rampe, ascensori e guide tattili. Un intervento che parla di modernità, ma anche di dignità: quella dei pendolari, dei viaggiatori, delle famiglie e dei turisti che ogni giorno passano da qui e che troppo spesso hanno dovuto convivere con difficoltà ingiustificate.

Il cronoprogramma è già fissato: i lavori dovranno concludersi entro maggio 2026. In meno di un anno Sibari avrà la sua stazione nuova di zecca, capace di offrire non solo comfort e sicurezza, ma anche un’immagine all’altezza del suo ruolo. Perché questa non è una stazione qualunque: è la cerniera tra il Nord e il Sud della Calabria jonica, il punto di connessione tra la Sibaritide e il resto d’Italia, il luogo in cui l’arrivo dell’Alta Velocità ha già cambiato le abitudini e i tempi di un intero territorio.

La sfida del PIS, del resto, è proprio questa: trasformare le stazioni in luoghi vivi, accessibili, sostenibili. Non più spazi marginali, ma veri hub capaci di generare valore, relazioni, opportunità. A Sibari il conto alla rovescia è già cominciato. E questa volta, al suono del primo fischio del capotreno, non sarà più solo un viaggio a iniziare: sarà una stagione nuova per tutto il territorio.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.