Sibari, addio al gradino killer: il marciapiede dell’Alta Velocità sarà rifatto
Dopo anni di segnalazioni e disagi, la stazione di Sibari entra nel Piano Integrato Stazioni di RFI. Lavori anticipati a ottobre 2025 sul primo marciapiede, quello dell’AV: più sicurezza, accessibilità e decoro entro maggio 2026

SIBARI (CASSANO JONIO) - E se il futuro il futuro della mobilità della Calabria del nord-est giocasse la sua partita decisiva su un gradino... killer? Esagerato. Sì, ma non troppo. Anche perché quel "balzo" troppo alto tra la pedana del treno Frecciarossa (l'unico che ad oggi approda nella Sibaritide) e la banchina (troppo bassa) del binario 1, rischia di creare infiniti disagi.
Al netto dei problemi creati dal "gradino killer" in questi mesi (qui abbiamo raccontato una delle tante storie di disagi), la stazione di Sibari, cuore pulsante della Sibaritide e porta d’accesso per chi sceglie il treno come mezzo di viaggio, è entrata ufficialmente nel Piano Integrato Stazioni di Rete Ferroviaria Italiana, il grande progetto che sta ridisegnando il volto di oltre seicento scali in tutta Italia.
E a Sibari, più che altrove, il cambiamento era atteso come una promessa da mantenere. Perché il primo marciapiede, quello su cui si attesta il treno ad Alta Velocità, da tempo - dicevamo - è diventato il simbolo dei disagi dei viaggiatori: salire e scendere con difficoltà, trascinare valigie a fatica, sentirsi lontani dagli standard di comfort e sicurezza che ormai altrove sono la normalità. Le segnalazioni continue hanno fatto la differenza. Ed è così che RFI ha scelto di anticipare l’avvio dei lavori a ottobre 2025, proprio per dare risposte concrete a queste richieste.
Il cantiere non sarà una semplice opera di manutenzione, ma un vero e proprio restyling. Il marciapiede sarà rialzato per permettere l’accesso agevole ai convogli, le pensiline verranno rinnovate, l’illuminazione potenziata, i percorsi resi inclusivi grazie a rampe, ascensori e guide tattili. Un intervento che parla di modernità, ma anche di dignità: quella dei pendolari, dei viaggiatori, delle famiglie e dei turisti che ogni giorno passano da qui e che troppo spesso hanno dovuto convivere con difficoltà ingiustificate.
Il cronoprogramma è già fissato: i lavori dovranno concludersi entro maggio 2026. In meno di un anno Sibari avrà la sua stazione nuova di zecca, capace di offrire non solo comfort e sicurezza, ma anche un’immagine all’altezza del suo ruolo. Perché questa non è una stazione qualunque: è la cerniera tra il Nord e il Sud della Calabria jonica, il punto di connessione tra la Sibaritide e il resto d’Italia, il luogo in cui l’arrivo dell’Alta Velocità ha già cambiato le abitudini e i tempi di un intero territorio.
La sfida del PIS, del resto, è proprio questa: trasformare le stazioni in luoghi vivi, accessibili, sostenibili. Non più spazi marginali, ma veri hub capaci di generare valore, relazioni, opportunità. A Sibari il conto alla rovescia è già cominciato. E questa volta, al suono del primo fischio del capotreno, non sarà più solo un viaggio a iniziare: sarà una stagione nuova per tutto il territorio.