Flc-Cgil Cosenza propone una spilla con la bandiera palestinese per dire NO allo "scolasticidio" in corso a Gaza
«Invitiamo insegnanti, educatori e personale degli Istituti della provincia a indossarla il primo giorno di scuola. Un gesto simbolico di solidarietà e di sensibilizzazione, un atto educativo prima ancora che politico»

COSENZA - Pubblichiamo di seguito l'appello di Francesco Piro, segretario della FLC CGIL Cosenza, rivolto ai Dirigenti Scolastici e a tutto il personale delle Scuole della provincia a difesa del sistema scolastico ed educativo palestinese e a sostegno del diritto internazionale e del cessate il fuoco a Gaza.
«Come FLC-CGIL Cosenza, esprimiamo profondo sgomento di fronte alla catastrofe umana e al genocidio che si sta compiendo a Gaza, alle decine di migliaia di vittime tra i civili palestinesi, ai tanti studenti e insegnanti privati di diritti indispensabili per una vita decente, incluso quello all’istruzione».
«A Gaza più del 90% delle scuole risultano attualmente distrutte o danneggiate. L’azione del governo israeliano che mira alla distruzione deliberata “delle fondamenta culturali, pilastri di resilienza, speranza e libertà intellettuale in condizioni di occupazione e assedio” è stata definita scolasticidio. Attraverso questa parola si vuole evidenziare come tale orrendo crimine vada ben oltre il danneggiamento delle infrastrutture, in quanto è intenzionalmente volto a spezzare lo spirito di una comunità e a distruggere ogni speranza di futuro per le sue giovani generazioni. Il popolo palestinese tuttavia non smette di resistere e continua a insegnare, a studiare e a produrre dignitosamente cultura in condizioni inimmaginabili».
«Per dire NO allo scolasticidio, alla cancellazione del sistema educativo palestinese e allo smantellamento del diritto internazionale invitiamo insegnanti, educatori e personale degli Istituti della provincia a indossare il primo giorno di scuola una spilla con la bandiera della Palestina, che potrà essere ritirata presso la nostra sede, o un segno distintivo che possa ricordare quello che sta succedendo».
«Ancora meglio sarebbe, a nostro avviso, se nelle scuole che vorranno aderire all’iniziativa, si decidesse di osservare in quella stessa giornata un minuto di silenzio per il cessate il fuoco a Gaza. Si tratta di un gesto simbolico di solidarietà e di sensibilizzazione, un atto educativo prima ancora che politico, finalizzato a promuovere i valori della giustizia, dei diritti umani e della solidarietà universale, in un contesto internazionale profondamente segnato e colpito da guerre e tragedie umanitarie».
«Facciamo in modo che le nostre scuole continuino a essere presìdi di democrazia a difesa della cittadinanza, del civismo, della cultura della solidarietà e della Pace. In un mondo sempre più desertificato e prosciugato di qualsiasi tensione ideale, compiamo insieme un gesto che ricordi a noi stessi che l’educazione non può prescindere dalla tutela dei diritti fondamentali e che insegni alle/ai nostri giovani che è grazie al sapere e alla conoscenza che si cresce, che ci si realizza e che si conquista la libertà come individui e come popoli» conclude.