Il 30 giugno u.s., in vista del referendum confermativo del prossimo ottobre sulle riforme apportate alla Costituzione Repubblicana vigente, su iniziativa del Partito dei Comunisti Italiani, ora Partito Comunista d’Italia (PCdI), nella sala dell’ex Delegazione Comunale di P.le Montalti si è tenuto un incontro per la costituzione del comitato referendario per il NO, per distinguere politicamente i comitati del NO espressione della sinistra storica plurale da quelli organizzati dalla destra o da forze favorevoli al NO per semplici interessi di opposizione parlamentare. Alla riunione sono stati invitati partiti, movimenti e associazioni della sinistra plurale, alternativa ed antagonista: Rifondazione Comunista, i Verdi e associazioni ambientaliste come “
Terra e popolo”. Gli inviti all’incontro sono stati effettuati per telefono. Per alcuni partiti e movimenti sono stati estesi a non meno di due o tre dirigenti. Tutti i soggetti contattati hanno corrisposto all’invito, garantendo la presenza loro, del partito, del movimento o associazione, senza annunciare defezioni di sorta. All’incontro sono intervenuti singoli cittadini interessati a dare una personale testimonianza di impegno per la democrazia e per la difesa della Costituzione, ma non i compagni di Rifondazione Comunista, i Verdi e “
Terra e popolo”, né i rispettivi dirigenti hanno fatto pervenire una qualche giustificazione per l’assenza né prima né durante né dopo l’incontro. Si sono dimenticati? E’ vecchia e superata: se non condividi l’iniziativa, lo puoi dire in corso di telefonata in tanti modi, basta scegliere la forma, non accogliendo l’invito o non garantendo la presenza per precedenti impegni assunti. Snobismo? Forse inconsapevolmente, per sminuire la portata politica di una iniziativa promossa da un partito concorrente, per giunta appena di ritorno dal congresso nazionale costituente del passaggio da Partito Comunista d’Italia a Partito Comunista Italiano. Ai giovani dirigenti di Rifondazione Comunista, dei Verdi, di movimenti ed associazioni affini i Comunisti di Rossano consigliano di essere più sgamati, soprattutto più concreti ed operativi: le decisioni troppo affrettate, eventualmente dettate dal recente diverso impegno in schieramenti tra loro in aperta competizione, non hanno portato mai niente di buono, ma solo risentimenti e strascici nell’inconsapevole difesa della vocazione di voler continuare a essere minoranza, e non hanno mai aiutato a creare le condizioni per superare le incomprensioni politiche reciproche e, perché no, le ambizioni personali. I Comunisti Italiani di Rossano, come loro costume e storia, faranno la loro parte tra la gente, anche da soli, perché il NO alle riforme costituzionali, così come volute dalla dittatura della maggioranza, sia consapevole ed espressione di una maggioranza democratica e antifascista.