5 ore fa:Amendolara, in arrivo mezzo milione di euro per completare il lungomare
1 ora fa:Noodles e rascateddi, sakè e vino: l'Agrichef Barbieri torna in Giappone con la cucina calabrese
17 ore fa:A Caloveto arriva Il Cavaliere Identitario: alla scoperta del Ranu Rattatu, sapore antico del borgo
1 ora fa:A scuola senz'acqua, al Polo Liceale di Rossano è l'ora della protesta
17 ore fa:Polo liceale di Rossano senz’acqua da mesi: gli studenti proclamano sciopero
2 ore fa:Mandatoriccio saluta Don Maurizio Biondino: 13 anni di guida spirituale e umana
2 ore fa:Orgoglio ad Altomonte, Luigi Campolongo è il nuovo preparatore atletico del Basket Club Bolzano
30 minuti fa:Triplice fischio: tutto sul calcio da Corigliano-Rossano e dalla Sibaritide-Pollino
Adesso:Acqua persa, rete al collasso: ecco perché Corigliano-Rossano e Nord-Est calabrese rischia la sete perenne
1 ora fa:Quel giorno in cui decisero che la Calabria del nord-est doveva crederci davvero

Acqua persa, rete al collasso: ecco perché Corigliano-Rossano e Nord-Est calabrese rischia la sete perenne

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - C’è un paradosso che attraversa il Nord-Est della Calabria e che, anno dopo anno, continua a ripetersi: l’acqua c’è, ma non arriva. Non arriva perché si disperde lungo tubi corrosi, condotte logore, giunti che saltano come spine sotto pressione. È l’altra faccia di una crisi silenziosa — quella idrica — che non nasce solo dal clima, ma da decenni di incuria e di scelte mancate.

Sulle montagne della Sila, tra le dorsali che alimentano gli acquedotti della Sibaritide, l’acqua continua a scorrere, ma le infrastrutture che dovrebbero portarla a valle hanno ormai superato la loro età utile. Macrocioli o Fallistro sono nomi che un tempo evocavano abbondanza — oggi fanno rima con precarietà. Basta una rottura in un punto della condotta principale per lasciare a secco interi comuni. E spesso accade proprio così.

Nel solo 2025, a Corigliano-Rossano, almeno trenta guasti di grande portata e numerosi interventi di emergenza hanno interessato la rete di adduzione Sorical. Una serie di episodi che si sono ripetuti con la cadenza di un bollettino di guerra: Macrocioli, Petraro, condotta DN300. Ogni volta, centinaia di famiglie senz’acqua, serbatoi svuotati, autobotti in corsa. Ogni volta, lo stesso comunicato: “rottura imprevista”, “lavori urgenti”, “possibili disagi”.

Ma ciò che preoccupa davvero è l’effetto domino. Perché quando cede un tubo della rete Sorical, a valle vanno in crisi anche i sistemi comunali, già deboli e spesso malmessi. È un equilibrio precario: bastano pochi metri di condotta lesionata per far saltare la distribuzione in più contrade, anche distanti chilometri tra loro. E così la carenza idrica si trasforma da emergenza tecnica a emergenza sociale.

Dietro la crisi, però, ci sono numeri che fanno tremare i polsi. La Calabria e soprattutto l'area che interessa la Sila greca, infatti, disperde quasi la metà dell’acqua che produce: un litro su due si perde sul terreno prima di arrivare ai rubinetti. Nella provincia di Cosenza, dove le reti sono tra le più estese e vecchie della regione, la percentuale di perdita reale supera addirittura il 60%. È come se ogni giorno si svuotasse un’intera diga invisibile, mentre i cittadini continuano a razionare le scorte. Assurdo!

Il vero problema, dunque, non è la mancanza d’acqua ma la sua inefficienza strutturale. Gli schemi adduttori della Sibaritide, nati tra gli anni ’60 e ’70, oggi si reggono su giunti arrugginiti e tratti di tubazione che hanno superato di decenni la vita utile. Sorical interviene, sì, ma sempre in emergenza: mai in maniera programmata, mai in una logica di ammodernamento sistemico. Ne abbiamo parlato più volte.

Il risultato è che, nelle estati torride, le condotte si dilatano e cedono, mentre nei mesi freddi si contraggono e si spezzano. Il terreno argilloso della costa ionica amplifica le deformazioni e i movimenti franosi delle colline — e ogni piccola perdita può trasformarsi in un guasto catastrofico.

Nel frattempo, i Comuni restano ostaggio di un sistema che non controllano. Ogni volta che si rompe la rete regionale, devono sospendere le erogazioni locali, comunicare disservizi, gestire l’esasperazione dei cittadini. Le amministrazioni più piccole, come quelle della Sila Greca e dell’Alto Ionio, non hanno nemmeno la capacità tecnica per intervenire: aspettano che Sorical chiuda una valvola, individui il punto della perdita, mandi una squadra. A volte passano ore, a volte giorni.

È così che, tra inefficienze e guasti a catena, l’acqua diventa un lusso anche in un territorio ricco di sorgenti, torrenti e fiumi. Eppure, basterebbe un piano regionale serio di sostituzione progressiva delle condotte vetuste, con sistemi di telecontrollo e di riduzione delle pressioni, per recuperare migliaia di metri cubi al giorno. L’acqua che si perde non è solo un costo ambientale, ma anche economico: significa energia sprecata, manutenzioni d’urgenza, disagi cronici.

La Calabria del Nord-Est, oggi, ha bisogno di un piano Marshall per la sua rete idrica. Servono investimenti e visione, non cerotti. Bisogna intervenire sulla dorsale Abatemarco, rimettere in sicurezza la Macrocioli, ridisegnare i sistemi di distribuzione locali.

E forse, solo allora, si potrà pensare anche a soluzioni più avveniristiche — come un piccolo dissalatore costiero a Corigliano o Schiavonea. Una tecnologia costosa, certo, ma capace di integrare la risorsa nelle fasi critiche. Un’idea da guardare con prudenza e pragmatismo, non come panacea ma come possibile alleata.

Perché la vera emergenza idrica del Nord-Est calabrese non è nell’acqua che manca. È in quella che continuiamo a sprecare.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.