Raffaele Papa (Idm): "Nella sanità calabrese il peggio non ha fine"
"Quando Massimo Scura venne nominato commissario per l’emergenza sanitaria calabrese dal Consiglio dei Ministri, in tanti pensammo che più Scura di così sarebbe stato molto difficile". A dichiararlo in un comunicato stampa di oggi, 12 marzo, è Raffaele Papa del Coordinamento Provinciale Cosenza di Idm. "Era il 12 marzo 2015 e a distanza di un anno dobbiamo riconoscere che l’ingegnere di Gallarate ha fatto ricredere molti. Ma chi è questo signore dalla bianca chioma che da ormai due anni pervade i sogni di una diversa sanità in Calabria? Pensionato, nato nel varesotto 73 anni fa è stato tra l’altro direttore generale dell’asl di Siena e Livorno e attualmente per svolgere il ruolo assegnato percepisce dalla Calabria la modica cifra annuale di circa180 mila euro, modica si fa per dire considerate le ristrettezze economiche in cui vivono i tanti calabresi per giunta senza assistenza sanitaria. Ma cosa pensa e chi spinge questo anziano signore a predisporre un piano per il riordino sanitario così strampalato da concentrare l’ira di tutti e le dimissioni di medici e primari? Di certo è uno che non le manda a dire come qualche mese fa a Catanzaro dove senza mezzi termini annunciò “in Calabria la gestione sanitaria degli ultimi vent'anni è stata deleteria, come del resto anche chi ha occupato il posto da commissario prima del mio arrivo che ha contribuito a spolpare la sanità”. Ma la dichiarazione di ieri dopo tutto ciò che sta accadendo in ogni angolo dei nostri territori è semplicemente formidabile “la regione non tutela la salute”. A dire il vero questo andazzo lo conosciamo molto bene ed alcuni di noi lo vivono o l’hanno vissuto direttamente sulla propria pelle; vi è da aggiungere che negli ultimi di anni anche lui ha fatto di tutto per realizzarlo. Ecco questo forse è il vero merito di Massimo Scura, averci fatto scoprire ancor di più che nella sanità calabrese il peggio non ha fine e che questo è il momento di dire basta. Grazie Commissario ed auguri di buon compleanno, ora però continui a godersi la sua sicuramente lauta e meritata pensione e che la Calabria volti pagina, ora o mai più