"Racconto calabrese" successo in tutta Italia, tranne che a Rossano
"Racconto calabrese" è un film capolavoro. Lo dico pur non avendolo ancora visto. A causa di motivi personali. Perché lo dico? Perché l'ho visto nascere nelle parole e negli occhi di chi lo ha pensato, scritto e realizzato: il regista Renato Pagliuso. Che conosco da qualche anno. Da quando ha realizzato per "Ali Libere" il film "Liquirizia. Le tue radici". Cosentino di nascita, ma rossanese d'adozione, in quanto vive e lavora a Rossano da oltre trent'anni, Renato ha prodotto diversi film nel corso della sua carriera. Fatta di passione. Pura passione per il cinema. Sin da quando il papà mandava avanti lo "storico" cinema di famiglia a Cosenza. "Racconto calabrese", uscito in tutte le sale cinematografiche d'Italia lo scorso 27 ottobre, ha visto la partecipazione di un cast di altissimo livello, tra cui: Robert Woods, Paolo Mauro, Marco Silani e Chiara Conti. Prodotto da ESTERNO GIORNO FILM PRODUCTION e distribuito al cinema da WEST 46TH FILMS, società specializzata in film di genere e sempre a sostegno del cinema indipendente di qualità, vuole raccontare una Calabria diversa da quella che, ahinoi, siamo abituati a vedere in tanti, forse troppi film che raccontano solo la parte peggiore della nostra terra. Perchè, intendiamoci: tutte le terre hanno lati positivi e negativi. Con questo film, l'amico Renato ha voluto raccontare una Calabria bella. La Calabria legata alle radici della terra, della famiglia e della giustizia. Ho visto il trailer. Ma andrò a vedere il film al cinema Metropol di Corigliano, dove è in programma dal 17 al 23 novembre. E spero di farlo con il nostro grande regista accanto.
Nonostante il grandissimo successo di pubblico e di critica che "Racconto calabrese" sta riscuotendo in tutta Italia e in Calabria, Renato Pagliuso ha una grande delusione. Che vuole esternare. La delusione gli arriva proprio dalla sua città adottiva: Rossano. E dai rossanesi. In una settimana di proiezione al Cinema "San Marco" sapete quanti spettatori ha fatto? 150. Una miseria. Quando a Castrovillari e Rende si è superata quota 500. Colpa anche nostra. Di noi giornalisti. Lo dico in generale, senza voler addossare responsabilità a nessuno in particolare. Lo abbiamo snobbato. E Renato c'è rimasto molto male. "Il film - dice il regista - sta avendo riscontro positivo in tutta Italia e in Calabria, eccezione fatta per Rossano dove il numero degli spettatori è stato inferiore rispetto a tutte le zone in cui è stato programmato. Voglio spendere due parole per la città dove vivo da ben 35 anni e che consideravo un appuntamento importante. La sala del San Marco mi è costata quanto una sala dell' UCI Cinema di Roma. A Rossano sono stato letteralmente snobbato o meglio dire ignorato da tutti, nessuno escluso. Nonostante il film ha avuto attenzione in trasmissioni importanti come Cinematografo su RAI1, Stracult di Marco Giusti, Rai3 Regione e il trailer ha avuto 52 passaggi sui canali RAI. Il mio è un film indipendente e lo difendo a denti stretti, anche perché c'è un record: per la prima volta un film indipendente calabrese ì raggiunge le sale nazionali. Non voglio nessun merito, ma non accetto che un film del genere sia ignorato dai media e dai politici locali. A Rende abbiamo avuto, oltre alla presenza di un pubblico numeroso, il Presidente della Regione, Sindaci e Assessori dei Comuni limitrofi". Qui a Rossano, dove Renato aveva grandi aspettative, non per altro, se non di attenzione e orgoglio per il "proprio" regista, la delusione. E non è giusto. Non è giusto nei confronti di una persona che nel suo lavoro mette tanto impegno e passione. Invece il suo film capolavoro è stato snobbato dai rossanesi. Bella figura, c'abbiamo fatto!
IL SOGGETTO DI "RACCONTO CALABRESE"Il film "Racconto calabrese" parla di una storia intensa, in cui l’amore di un padre va al di là di ogni limite. Una pellicola legata alle radici della propria terra, alla famiglia e alla giustizia. Pasquale torna nel suo paese d’origine in Calabria dopo che il vizio del gioco lo ha allontanato dalla famiglia e lo ha reso un uomo solo e schivo. Nicola Gaffuri è un uomo onesto, calunniato ingiustamente, che non ha mai potuto dimostrare la propria innocenza neppure a sua figlia Concetta. Il misterioso incontro tra i due porterà Pasquale e il suo amico Lino in un incredibile viaggio “on the road” alla disperata ricerca della verità, del riscatto e della giustizia.