Trebisacce senza presidi di emergenza: la vicenda del distaccamento dei Vigili del fuoco arriva in Consiglio regionale
Il Segretario Questore, Ferdinando Laghi, chiede alla Regione di farsi carico della sicurezza dell’Alto Jonio: «È un’urgenza non più rinviabile: territorio vasto, 16 Comuni scoperti, mille interventi annui rimasti senza presidio»
TREBISACCE - Una delle prime firme politiche della nuova legislatura regionale porta il nome di Ferdinando Laghi, consigliere regionale e Segretario Questore dell’Assemblea. Ed è una firma che pesa. Perché non riguarda solo un atto amministrativo, ma una delle questioni più critiche – e da anni irrisolte – dell’intero Alto Jonio: la chiusura del presidio dei Vigili del Fuoco di Trebisacce e la richiesta, ora ufficiale, che venga trasformato in distaccamento permanente.
Una mozione, la prima depositata in questo nuovo ciclo politico, che nasce da una battaglia lunghissima che a riguardo sta portando avanti il Conapo (Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco) e che richiama la Regione Calabria a un impegno chiaro e immediato verso il Governo nazionale: garantire uomini, mezzi e risorse per restituire un presidio operativo a uno dei territori più complessi, estesi e vulnerabili della provincia di Cosenza.

Il documento, depositato il 17 novembre, ricostruisce con precisione chirurgica la situazione attuale. La provincia di Cosenza, la più grande e orograficamente complessa della Calabria, conta solo un distaccamento volontario sull’intera fascia ionica nord, quello di Trebisacce. Ma da luglio 2024, la struttura è chiusa per indisponibilità di personale.
Risultato: 16 Comuni, tra cui zone interne fragili e comuni costieri ad altissima vocazione turistica, restano oggi privi di un presidio antincendio diretto, con interventi garantiti – tra mille difficoltà – solo da Castrovillari o Corigliano-Rossano. «Una condizione – si legge nella mozione – che comporta ritardi, inefficienza e un evidente rischio per la popolazione».
Il distaccamento volontario, quando operativo, copriva mediamente oltre mille interventi annui. Numeri che, da soli, basterebbero a certificare la necessità di un presidio stabile. Ma la mozione aggiunge un secondo elemento decisivo: il Comune di Trebisacce ha consegnato gratuitamente un immobile ristrutturato e perfettamente idoneo, predisposto proprio per l’insediamento dei Vigili del Fuoco.
L’infrastruttura c’è. La domanda esiste. Il territorio ne ha un bisogno vitale. Mancano solo gli organici.
Il consigliere regionale, dal canto suo, ha chiesto, invece, alla Giunta e al Presidente Occhiuto di attivarsi presso il Governo per ottenere le risorse necessarie a potenziare gli organici dei Vigili del Fuoco; e di sollecitare con urgenza l’elevazione del distaccamento volontario di Trebisacce a distaccamento permanente, ripristinando un servizio essenziale per la sicurezza del territorio.
È un tema, questo, che unisce sindaci, comunità, associazioni e perfino lo stesso comando provinciale dei Vigili del Fuoco, che in una nota – citata nella mozione – parla di “necessità non più procrastinabile” di garantire la continuità operativa della sede.
La prima iniziativa di Laghi non è dunque un gesto di rito, ma un segnale preciso: mettere il territorio al centro, partendo dalle sue emergenze reali.
Il distaccamento di Trebisacce non è solo un servizio: è un presidio di sicurezza, un punto di riferimento per un’area vasta come una provincia, un simbolo della presenza dello Stato in territori periferici che troppo spesso si sentono dimenticati.
Ora la parola passa alla Giunta regionale, e poi ai tavoli nazionali. Ma l’atto è stato depositato. E il dibattito, da oggi, avrà sicuramente un focus politico che non rimane più solo ristretto tra le mura del borgo trebisaccese.