Il Polo Magnolia celebra la Festa dei Nonni
L'iniziativa è stata un atto pedagogico. Un esercizio di comunità. Perché tra un biscotto e un proverbio, tra un sorriso e una parola in dialetto, i bambini hanno imparato la lezione più importante: la memoria, se custodita, diventa futuro
CORIGLIANO-ROSSANO – Non c’è futuro senza memoria. E non c’è educazione senza radici. Al Polo Infanzia Magnolia la Festa dei Nonni è diventata un’esperienza che ha unito generazioni e ha restituito valore al tempo lento, alle mani che insegnano, alle parole che restano. Dai laboratori di cucina alla scuola di dialetto, i bambini dai 0 ai 5 anni hanno vissuto una giornata in cui la tradizione è tornata a farsi maestra di vita.
Profumo di biscotti, grembiuli bianchi, tavoli di legno. È cominciato tutto così, con le mani dei nonni che guidano quelle dei nipoti. L’impasto — preparato dalle cuoche della Scuola con farina tipo 1, olio extravergine d’oliva e marmellata artigianale senza zuccheri aggiunti — è diventato un esercizio di complicità e memoria: è un gesto semplice, antico, che ha il sapore dell’essenziale. Perché cucinare insieme, a qualsiasi età, significa condividere una storia, tramandare gesti e valori prima ancora che ricette.
Dopo i biscotti farciti da nonni e nipoti, la scuola si è trasformata in un piccolo studio televisivo. Una televisione di fantasia, costruita dai bambini, dentro la quale i nonni si sono alternati come protagonisti di un programma unico nel suo genere: la scuola del dialetto. Ogni proverbio, recitato con l’accento e l’ironia della saggezza popolare, è diventato una piccola lezione di identità.
«Viviamo in un tempo – spiega la pedagogista Teresa Pia Renzo, presidente della Cooperativa Magnolia – in cui si ha paura delle proprie origini. Si tende a rinnegare il dialetto, a sostituire il pane con i surrogati dell’omologazione, a pensare che la tradizione sia un peso invece che una risorsa. Eppure, per crescere liberi, bisogna sapere da dove si viene. Contro l’oicofobia – la paura del proprio mondo – noi scegliamo di educare al rispetto delle radici, degli usi, dei costumi, delle storie di casa. È lì che – ricorda la Direttrice - nasce la consapevolezza».
La Festa dei Nonni alla Magnolia non è stata solo un evento, ma un atto pedagogico. Un esercizio di comunità. Perché tra un biscotto e un proverbio, tra un sorriso e una parola in dialetto, i bambini hanno imparato la lezione più importante: che ogni persona è un ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà. E che la memoria, se custodita, diventa futuro.