Dopo le Regionali, parte la nuova partita: chi guiderà la Provincia di Cosenza?
Con l’elezione della Succurro in Consiglio regionale si apre la corsa alla presidenza. Un incarico strategico che potrebbe trasformarsi in una sfida tra sindaci delle grandi città (tutti di centrosinistra). E forse, in un preludio alle prossime Politiche

COSENZA – Archiviato il voto per le regionali, in Calabria si apre subito un nuovo fronte politico. Stavolta, l’attenzione si sposta sulle Province, tornate centrali nonostante la loro natura di enti di secondo livello.
A Cosenza, in particolare, si apre una partita cruciale: con l’elezione di Rosaria Succurro in Consiglio regionale, decadrà automaticamente dalla presidenza dell’ente intermedio, lasciando vacante una poltrona che fa gola a molti.
La presidenza della Provincia di Cosenza non è soltanto un ruolo amministrativo, ma un baricentro politico, capace di orientare equilibri e strategie nell’area più popolosa e vasta della Calabria.
Il voto che eleggerà il nuovo presidente sarà infatti indiretto, riservato a sindaci e consiglieri comunali, ma dietro la logica dei numeri si gioca una partita ben più ampia: quella per la leadership del centrosinistra cosentino e per la definizione delle alleanze future, anche in vista delle elezioni politiche del 2027.
Il parterre dei potenziali candidati è di tutto rispetto e interamente colorato di rosso.
Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, forte anche del suo ruolo di riferimento nel PD provinciale. Accanto a lui, il sindaco di Rende, Sandro Principe, veterano della politica calabrese, potrebbe rimettersi in gioco come figura di equilibrio tra le diverse anime del centrosinistra.
Non mancano, però, i nomi di chi guarda a questa competizione con l’occhio lungo di chi pensa al futuro: Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano, la terza città della Calabria e la più popolosa della provincia, rappresenta la novità più forte e indipendente dello scacchiere progressista. Con lui, Pino Capalbo (Acri) e Mimmo Lo Polito (Castrovillari), due amministratori radicati e capaci di muovere consenso e relazioni trasversali.
Resta da capire se la corsa per la successione a Succurro sarà una sfida vera, con candidati pronti a misurarsi sul piano del consenso, oppure un campo di mediazione, utile a tessere alleanze e definire rapporti di forza in vista dei prossimi appuntamenti.
Perché in Calabria, spesso, le Province diventano laboratori di strategie future più che arene di scontro diretto.
E quella di Cosenza, con il suo peso demografico e politico, è una casella chiave per il 2027, quando si tornerà alle urne per le Politiche e quando la mappa dei poteri locali peserà più che mai.
In fondo, la chiusura della stagione delle regionali non segna un punto, ma una virgola. Il voto che ha confermato Occhiuto e portato in Consiglio nuovi volti – tra cui cinque sindaci eletti e ora decaduti – ha rimescolato le carte nei territori.
E così, la Provincia di Cosenza diventa ora il primo campo di prova per testare la tenuta del centrosinistra, la capacità di dialogo tra le sue anime e la credibilità dei suoi amministratori.
È il segnale che la politica calabrese non si ferma mai: chiusa una campagna elettorale, se ne apre già un’altra. E stavolta, più che i voti, conteranno le relazioni, le visioni e la capacità di costruire futuro.