Regionali Calabria, nel Nord-Est è già battaglia: alleanze, sfide e colpi di scena
Da Corigliano-Rossano al Pollino, il centrosinistra attende il nome del candidato presidente, il centrodestra affila le armi e nell'ala coriglianese di FdI esplode il caso: correre con un volto locale o restare sotto l’egida cosentina?

CORIGLIANO-ROSSANO - La corsa alle Regionali in Calabria è entrata nel vivo. Nel territorio del Nord-Est – nella Sibaritide-Pollino – la partita è già intensa, con nomi che circolano, alleanze che si costruiscono e tensioni che attraversano i partiti.
In questo territorio, la scelta del candidato presidente del centrosinistra sarà determinante, perché da essa dipenderanno non solo le alleanze ma anche la configurazione delle liste.
Nel campo del centrosinistra, infatti, le candidature dipenderanno in gran parte dalla scelta del candidato presidente. Se sarà Pasquale Tridico, europarlamentare e massimo esponente del Movimento 5 Stelle, si aprirebbero numerose disponibilità, grazie alla sua autorevolezza e alla capacità di unire anime diverse, dal centro fino all’estrema sinistra.
Diverso lo scenario in caso di altri nomi. La candidatura di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano, resta in piedi e potrebbe calamitare consensi soprattutto tra i movimentisti e nelle aree periferiche, ma non suscita grande entusiasmo nel PD e in parte dell’area riformista. Ancora meno attrattive, alle latitudini ioniche, le ipotesi che il Partito Democratico possa puntare su Nicola Irto o su Giuseppe Falcomatà, che non sembrano scaldare gli elettori della Calabria settentrionale.
Castrovillari, Lo Polito ci pensa
Partiamo da Castrovillari. Nella città del Pollino il sindaco Domenico Lo Polito, espressione del Partito Democratico, sta valutando con attenzione le mosse in vista della competizione soprattutto quelle legate alla scelta del candidato Presidente. E non si esclude una discesa in campo del primo cittadino castrovillarese nel caso in cui il candidato governatore dovesse essere Flavio Stasi o, ancora di più, se dovesse essere Pasquale Tridico.
Sul tavolo ci sono profili di peso. Nel perimetro democratico spicca il nome di Francesca Donato, figura civica ma politicamente vicina al PD. C’è poi Paolo Pappaterra, sindaco di Mormanno, anch’egli espressione di un centrosinistra radicato e istituzionale.
Sul fronte opposto, per il centrodestra, si potrebbero aprire strade Anna De Gaio, consigliere regionale di parità, e per Giancarlo Lamensa, in quota Fratelli d’Italia, pronto a rappresentare il partito di Giorgia Meloni nell’area del Pollino. E poi c’è la certezza di Ferdinando Laghi, consigliere regionale uscente, medico e storico attivista ambientalista, che dalla sua postazione movimentista sembra intenzionato a chiedere un nuovo mandato.
Cassano all’Ionio: grandi ritorni e certezze
A Cassano potrebbe essere il momento di Gianni Papasso, già sindaco della città delle terme e in attesa di ricollocazione dopo aver esaurito tutti i mandati disponibili alla carica di primo cittadino. Il “leone socialista” è ancora in grado di muovere consensi significativi.
Ma il vero dominatore delle dinamiche politiche locali e provinciali è Gianluca Gallo, assessore regionale uscente all’Agricoltura e figura di punta di Forza Italia. Gallo è una macchina elettorale, capace di intercettare voti in quantità e di mantenere alte, nella regione, le percentuali del partito azzurro dei tempi d’oro. Per molti osservatori, quella di queste regionali sarebbe stata l’occasione giusta per un salto ancora più alto nella gerarchia politica, visto il lavoro svolto in assessorato e la capacità di attrarre consensi.
Corigliano-Rossano: certezze, incognite e una battaglia interna
Nella città più grande del Nord-Est, lo scenario è già ricco di nomi e di intrecci. In Forza Italia, la candidatura di Pasqualina Straface è una certezza. Ma per la pasionaria forzista la partita potrebbe non essere semplice come se la immaginava appena qualche giorno fa: il ricandidato presidente della Regione, plenipotenziario e segretario vicario nazionale di FI, Roberto Occhiuto, sembra intenzionato a schierare anche Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia di Cosenza nioché figura influente nel partito. Con la doppia preferenza di genere, si annuncia una sfida interna per stabilire chi guiderà la leadership femminile nella circoscrizione Nord.
Altre conferme arrivano dal fronte centrista e riformista. Giuseppe Graziano, presidente di Azione Calabria, ha la sua candidatura praticamente blindata, ma parallelamente lavora alla costruzione di un grande polo moderato-riformista che, se sostenuto da un candidato presidente come Tridico, potrebbe schierarsi con il centrosinistra o correre autonomamente. Sicuramente Azione e i moderati non concorreranno con il centrodestra. L’infelice espressione di qualche parlamentare di Forza Italia che ha definito “servi” i calendiani è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
In questa strategia potrebbe rientrare anche Filomena Greco, ex sindaco di Cariati e segretaria regionale di Italia Viva.
Sul versante pentastellato, il capogruppo uscente Davide Tavernise, originario di Mirto ma considerato a tutti gli effetti rappresentante di Corigliano-Rossano, sarà della partita e dovrà raddoppiare i voti della prima e storica elezione in Consiglio regionale mettendo a frutto il lavoro svolto in questi quattro anni, sempre alla garibaldina maniera.
Confermata anche Luciana De Francesco, coriglianorossanese d’origine e cosentina d’adozione, pronta a ricandidarsi con Fratelli d’Italia.
I nomi nuovi e i movimenti sotterranei
Nel Partito Democratico, il nome forte è senza dubbio e senza timore di smentite, quello di Rosellina Madeo, presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, dirigente regionale e nazionale, che alle ultime comunali ha ottenuto 1.031 preferenze: numeri che, altrove, sono bastati per entrare in Consiglio regionale. Solo una visione miope e un classico harakiri democrat potrebbe non considerare questa analisi. Ma su quel fronte ci hanno abituato a tutto!
Nell’area vicina a Flavio Stasi, quella movimentista, invece, il nome più atteso è Domenico Rotondo, ex consigliere comunale, fermo da tempo in attesa dell’investitura ufficiale, ma già in campagna elettorale da mesi.
Fratelli d’Italia: la grande occasione (o la grande resa) dell'area coriglianese?
Il nodo più scottante, però, è quello di Fratelli d’Italia. Per anni, l’area coriglianese del partito è stata trattata come un semplice serbatoio di voti al servizio di candidati cosentini. Elezione dopo elezione, gli elettori di Corigliano-Rossano hanno sostenuto nomi calati dall’alto – quasi sempre da Cosenza – senza mai esprimere una propria guida politica forte.
Questa volta però la musica, per dovere e per amor patrio, è costretta a cambiare registro. La città è ormai la terza della Calabria, e continuare a “stare al traino” appare non solo ingiusto, ma anche politicamente miope. Se FdI vuole davvero misurare il suo peso reale sul territorio deve avere il coraggio di candidare un volto locale, deve emanciparsi da Cosenza. Senza più prestare le proprie preferenze a figure esterne. Non è un mistero che l’area coriglianese del partito, negli anni sia stata baluardo, fortino per l’elezione in Consiglio regionale di Fausto Orsomarso (oggi senatore), preferendolo addirittura a candidati locali.
La vera sfida - a meno che non arrivino diktat dalla stessa Meloni -, la provocazione politica che potrebbe scardinare un’abitudine decennale, quella di riempire il serbatoio bruzio (che alle nostre latitudini non ha prodotto nulla) sarebbe puntare su un giovane dirigente locale. E perché no su Gioacchino Campolo, portabandiera della frangia bruzia.
Si è davanti a un bivio: dimostrare di saper camminare con le proprie gambe, o continuare a vivere nell’ombra della politica cosentina. Una resa o una liberazione. Una scelta che dirà molto non solo sul futuro del partito, ma anche sul peso politico della città nello scacchiere regionale.