Antenna in zona Badia, opposizione al TAR: «Ora la Sindaca deve scegliere da che parte stare»
La vicenda è esplosa dopo la seduta del consiglio comunale del 25 marzo 2025

ACQUAFORMOSA – Dopo settimane di polemiche e accuse incrociate, il gruppo consiliare di opposizione “Uniti per Acquaformosa”, guidato dall’avvocato Gennaro Capparelli, ha presentato in data 4 agosto 2025 un ricorso al TAR Calabria – sede di Catanzaro – contro l’autorizzazione per l’installazione di un’antenna in località Badia, nelle vicinanze di diverse abitazioni. A firmare l’impugnazione, per ragioni tecnico-giuridiche, è stata una famiglia residente a circa 40 metri dal sito dell’impianto.
La vicenda è esplosa dopo la seduta del consiglio comunale del 25 marzo 2025, durante la quale la maggioranza ha approvato un regolamento per la disciplina delle antenne, senza però fare alcun riferimento alla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) già presentata dalla società INWIT in data 5 febbraio 2025. Secondo l’opposizione, si tratta di un’omissione grave, frutto di un comportamento in malafede, in aperto contrasto con la documentazione già trasmessa al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive).
In seguito a quella seduta, il gruppo Uniti per Acquaformosa ha inviato una nota ufficiale – datata 16 luglio 2025 – al Prefetto di Cosenza, D.ssa Rosa Maria Padovano, per chiedere un intervento chiarificatore sulla responsabilità amministrativa nel rilascio dell’autorizzazione. «È necessario riportare un minimo di serietà e decoro all’interno delle istituzioni comunali – si legge nella nota – serietà e decoro venuti meno sin dal giorno dell’insediamento della nuova amministrazione».
Il gruppo d’opposizione contesta con fermezza le dichiarazioni pubbliche rilasciate da esponenti della maggioranza, accusati di diffondere falsità con l’obiettivo di screditare l’avversario politico. «Chi rappresenta le istituzioni deve rispettare la Costituzione e le leggi. Non è accettabile utilizzare l’istituzione per gettare fango contro chi ha idee diverse», ha dichiarato Capparelli.
Parallelamente all’iniziativa istituzionale, è nato un comitato spontaneo di cittadini contrari all’installazione dell’antenna, che ha collaborato con il gruppo consiliare nella ricostruzione dell’intera procedura autorizzativa. A rappresentarli legalmente è stato incaricato l’Avv. Domenico Lo Polito, ringraziato pubblicamente per la professionalità e la disponibilità dimostrata.
Nel merito, il ricorso al TAR solleva diversi profili giuridici, tecnici e regolamentari che, secondo i ricorrenti, meritano la massima attenzione da parte dei giudici amministrativi, ai quali si chiede una decisione rapida e che ponga al centro la tutela della salute dei cittadini.
Capparelli si è detto soddisfatto per essere riusciti a presentare il ricorso entro i termini di legge, sottolineando che si tratta di una battaglia «di salute pubblica, di civiltà, di democrazia e di difesa dei diritti». Una battaglia che, a prescindere dall’esito del procedimento, vale la pena combattere «in ogni sede e con ogni mezzo previsto dal nostro ordinamento».
Il capogruppo di Uniti per Acquaformosa ha infine rivolto un appello alla Sindaca del Comune, rimasta finora in silenzio sull'intera vicenda: «Adesso non può più nascondersi: dovrà decidere se stare dalla parte dei cittadini o da quella dei poteri forti e delle società di telefonia».