Urne aperte a Corigliano-Rossano: un test glocale per la comunità romena
Scatta il primo turno delle presidenziali romene, con una nuova sezione elettorale nella Sibaritide. L'esito del voto della comunità locale sarà un indicatore chiave per comprendere orientamenti futuri anche sul territorio

CORIGLIANO-ROSSANO - Da domani, venerdì 2 maggio, si aprono ufficialmente le urne per il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, un voto che arriva dopo l'annullamento della precedente consultazione di dicembre a causa di sospette interferenze russe via TikTok, che avevano inaspettatamente portato in testa il candidato indipendente di estrema destra Călin Georgescu. Un contesto politico turbolento, insomma, che vede ora la comunità romena, anche quella residente nella Sibaritide-Pollino, chiamata ad esprimersi nuovamente.
Ricordiamo che la tornata elettorale si snoderà su tre giorni: venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 maggio. Proprio per agevolare la partecipazione dei numerosi cittadini romeni residenti nella zona, quest'anno è stata istituita una nuova sezione elettorale proprio nel cuore della Sibaritide, a Corigliano-Rossano, precisamente nel prestigioso Palazzo dell'Orologio, in Piazza del Popolo, nel centro storico coriglianese (ne avevamo parlato qui). Un segnale tangibile dell'importanza che la Romania riconosce alla sua diaspora.
Come si vota? Le modalità restano quelle consuete: basterà recarsi al seggio di Corigliano-Rossano (aperto venerdì, sabato e domenica dalle 7.00 alle 20.00, con la possibilità di prolungare l'orario se necessario per consentire a tutti gli elettori presenti di votare) muniti di un documento d'identità romeno valido. Che si tratti della carta d'identità, del passaporto (in tutte le sue forme, inclusa quella elettronica e temporanea) o persino del vecchio modello di "buletin", l'importante è che sia in corso di validità.
Ma chi sono i contendenti per la massima carica dello stato romeno?
Dopo le vicissitudini che hanno visto l'esclusione del chiacchierato Călin Georgescu, la scena politica vede in pole position George Simion, leader del partito di estrema destra AUR, forte di un consistente pacchetto di consensi ereditato, almeno in parte, proprio dagli elettori di Georgescu. A sfidarlo ci sono figure più legate all'establishment come Crin Antonescu, candidato indipendente sostenuto dai partiti di governo PSD-PNL-UDMR, un volto noto della politica romena. In lizza anche l'attuale sindaco di Bucarest Nicușor Dan, un outsider con un profilo anti-sistema ma con un solido elettorato urbano, e l'ex premier socialdemocratico Victor Ponta, una figura controversa che rappresenta una parte del passato politico del paese. Completa il quadro Elena Lasconi, leader di USR, che al momento sembra avere meno chance di accedere al ballottaggio.
Qual è l'interesse di queste elezioni per il nostro "glocal"?
Al di là del mero esercizio di un diritto democratico, il voto della vasta comunità romena residente nella Sibaritide-Pollino e di Corigliano-Rossano, dove risiede il nucleo più grande e importante della Calabria composto da 4.600 persone, rappresenta un test significativo per comprendere l'orientamento politico di una fetta importante della popolazione locale.
Un'analisi dei risultati, infatti, potrebbe fornire indicazioni preziose sulle dinamiche politiche, le preferenze e la visione del mondo di una comunità che è parte integrante del tessuto sociale ed economico del territorio e che, come sappiamo, è chiamata a eleggere anche i rappresentanti istituzionali a livello locale. Capire "come vota" la comunità romena alle presidenziali potrebbe quindi essere una chiave di lettura importante anche per il futuro politico della Sibaritide-Pollino.