Spezzano Albanese, volano stracci in Consiglio comunale tra Sindaco e Opposizione
Ieri l'accesa seduta dell'Assemblea. Stamani Cucci e Valentini (Il Coraggio di Cambiare) attaccano: «Insopportabile l'atteggiamento da padre padrone di Nociti»; e poi annunciano le loro dimissioni

SPEZZANO ALBANESE - Volano stracci in Consiglio comunale tra il sindaco, Ferdinando Nociti, e il gruppo di Opposizionie "Il Coraggio di Cambiare". Che, proprio durante la seduta assembleare celebratasi ieri sera, sarebbe finito sotto attacco del primo cittadino che avrebbe assunto un atteggiamento «oltraggioso e offensivo», «oltrepassando - aggiungono - ogni limite della decenza istituzionale nei confronti dell’opposizione».
È durissima la presa di posizione assunta stamani dalle minoranze per mettere sul banco degli accusati il sindaco della cittadina delle Terme: «Assistiamo, ancora una volta, al mancato rispetto della discussione dei punti all’ordine del giorno, con l’ennesimo comizio da parte del Sindaco. Un crescendo di urla, pugni battuti sul tavolo e dichiarazioni di discredito, - raccontano -che testimoniano nervosismo e fallimento dei suoi tentativi di mettere a tacere la voce dell’opposizione».
Pare, inoltre, ci sia stata un accusa diretta di Nociti alle due consigliere di opposizione Rossana Cucci e Anna Valentini solo perché distanti, per questioni lavorative, dall'azione politica del loro paese. «Su questo, il Sindaco e tutta la maggioranza - replicano Cucci e Valentini - dovrebbero prima fare un esame di coscienza e guardarsi al proprio interno. Tale dichiarazione da parte del Sindaco è sconcertante, in una maggioranza in cui l’unico contributo dato dalla maggior parte dei suoi Consiglieri, di cui non abbiamo ancora sentito la voce, è quello di alzare la mano, oppure fare assenze strategiche in Consiglio Comunale per non discutere tematiche della propria delega di competenza.
Essere presenti ai Consigli comunali, per chi vive fuori, rappresenta un notevole sforzo lavorativo, organizzativo ed anche economico, che i nostri Consiglieri affrontano con sacrificio ma con assoluta responsabilità per onorare il ruolo che i cittadini, con il loro voto, gli hanno democraticamente conferito».
«Ci saremmo aspettati - prosegue la nota de Il Coraggio di Cambiare - subito dopo le offese rivolte dal Sindaco, un immediato intervento da parte del Presidente del Consiglio Comunale. Ma, ancora una volta, il Consigliere Galizia ha dimostrato l’assoluta inadeguatezza a ricoprire questo fondamentale ruolo che, ricordiamo, è retribuito e dovrebbe essere super partes».
Inadeguatezza che verrebbe fuori ad ogni seduta del Consiglio, «a partire dal primo dicono - in cui aveva dichiarato “sciolto il Consiglio Comunale”, fino all’ultimo dove, in apertura, ha iniziato a leggere i punti all’ordine del giorno del penultimo Consiglio Comunale e in ogni occasione in cui chiede continue istruzioni al Sindaco su come condurre la seduta, generando notevole imbarazzo. Un giudizio, il nostro che, evidenziamo, non è rivolto alla persona, ma al ruolo che ricopre. Su questi aspetti il Sindaco e la maggioranza dovrebbero riflettere, invece di cercare di imporre all’opposizione come dovrebbe svolgere il proprio compito».
«Lo ribadiamo a chiare lettere: Non accettiamo insegnamenti da chi, con strategia e prepotenza, vorrebbe silenziare l’opposizione. In questi mesi di attività di Consiglieri di minoranza abbiamo sempre avuto un atteggiamento anche duro ma sempre rispettoso, politicamente condivisibile o non condivisibile, ma entrando nel merito della discussione. Abbiamo accettato la proposta del Sindaco di istituire la Commissione per migliorare Statuto e Regolamento comunale. Dopo mesi, e varie nostre sollecitazioni, ancora nessun atto concreto, nessuna convocazione. Un continuo prendere tempo, un continuo prendere in giro. Così come sulla diretta streaming, sulla richiesta di chiarimenti alla mancata adesione alla “Rete turistica dei Comuni”, sul problema della processionaria. Ma ieri lo ha dichiarato, preso dal nervosismo ha detto la verità: non vuole perdere tempo a rispondere. Non vuole farlo con noi, come non lo fa con i cittadini. Per questo - si legge in chiusa alla nota - rassegneremo le dimissioni dalla Commissione, perché chi non vuol rispondere non vuole nemmeno ascoltare e confrontarsi. Lamentavano in questi anni l’assenza dell’opposizione, ora la soffrono»