Riapertura Tribunale, la provocazione di Leonetti (Avs): «Bastava cambiare nome in Corigliano-Rossano… del Grappa»
Il consigliere comunale commenta la notizia che il Sottosegretario alla Giustizia Delmastro ha annunciato l'istituzione del nuovo tribunale di Bassano del Grappa mentre, per quanto riguarda il presidio di giustizia calabrese «nessun annuncio»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Nei giorni scorsi, come riportato dagli organi di stampa locali, il Sottosegretario alla Giustizia Delmastro ha annunciato l'istituzione del nuovo tribunale di Bassano del Grappa, rispondendo a un'interrogazione del senatore Zanettin. Un annuncio questo che non giunge nuovo, stante la volontà più volte manifestata dal Governo di rivedere la geografia giudiziaria e soprattutto di correggere alcune storture emerse all’esito delle soppressioni del 2012».
È quanto dichiara Giovanni Battista Leonetti, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra nel consiglio comunale di Corigliano-Rossano.
«Il sottosegretario Delmastro ha fatto riferimento “a un sopralluogo svolto presso la Cittadella della giustizia a Bassano del Grappa”, a cura del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia che ha, tra le funzioni di propria competenze “la cura e il funzionamento dei servizi offerti dagli uffici giudiziari, nonché la gestione del personale che vi opera”. Anche presso il presidio di giustizia di Corigliano-Rossano – prosegue il consigliere comunale di maggioranza – è stato effettuato, settimane addietro, un sopralluogo del tutto simile a quello citato, eppure nessuna notizia e nessun annuncio è seguito né in Senato né sulla stampa».
«Sarà certamente vero che la riapertura del Tribunale di Bassano del Grappa era ed è una delle “condizioni” poste da Nordio per l’accettazione dell’incarico di Ministro propostogli dalla Presidente Meloni, ma resta altrettanto vero che anche questo territorio è stato capace di eleggere deputati e senatori, i quali sulla riapertura del Tribunale di Rossano fanno campagna elettorale ad ogni elezione. La domanda, quindi – prosegue Leonetti – sorge spontanea: il Tribunale di Rossano avrà la stessa sorte del Tribunale di Bassano del Grappa? Non ci sfugga, innanzitutto, che gli annunci del Governo Meloni spesso non trovano riscontro nella realtà e, allo stesso modo, non dimentichiamo le parole dello stesso sottosegretario Delmastro il quale, in visita al carcere di Rossano nel 2023, ha dichiarato la volontà del governo di procedere con la revisione della geografia giudiziaria paventando la creazione di non meglio definite “aree vaste”».
Per Leonetti, «annunciata la legge trovato l’inganno. Mentre il citato Tribunale di Bassano del Grappa, infatti, rientra nei criteri previsti dal Governo rappresentando il presidio di giustizia dell’area vasta della Pedemontana veneta, ciò, invece, non varrà per il Tribunale di Rossano che un’area vasta apparentemente non ce l’ha. Eppure, guardando i numeri, i due tribunali all’epoca della soppressione avevano un carico di lavoro del tutto simile, nonostante la diversa realtà socio-economica, e servivano un numero di cittadini quasi pari. Senza considerare che – parafrasando le parole dello stesso Delmastro nel 2023 – è più importante aprire un tribunale in Calabria di quanto non lo sia in… Veneto (lui in quell’occasione citò il Piemonte!). Ebbene, a seguire i criteri manifestati dal Governo – prosegue il rappresentante dei Verdi – sembra tuttora incompatibile la convivenza del Tribunale di Rossano con il periferico e piccolo Tribunale di Castrovillari, perciò la scelta non potrà che ricadere sull’annuncio – si badi bene, sull’annuncio - della costruzione di un nuovo presidio di giustizia baricentrico che comprenda entrambi gli ex circondari. Sarebbe questo un percorso forse logico – giacché al momento della soppressione tra i carichi di lavoro tra i due tribunali vi era un rapporto di 1 a 4 (4 a Rossano e 1 a Castrovillari, naturalmente) e oggi quasi di 1 a 8 - ma irto di ostacoli politici, sociali, economici e temporali, atteso che nella legge di bilancio non è stato stanziato neanche un euro in tal senso».
«Pertanto, nel disegno di legge che il Governo si appresta a presentare, sarebbe opportuno disporre la riapertura d’urgenza del tribunale di Rossano – con oneri a carico della Regione Calabria, già da anni dichiaratasi disponibile - associata all’eventuale costruzione, nel territorio dell’area nord di Corigliano-Rossano o nell’area di Insiti, di un nuovo Tribunale della Sibaritide-Pollino, finalmente fruibile da tutti i cittadini del circondario. Se ciò non dovesse accadere, i cittadini di Corigliano-Rossano certamente rammenteranno chi, pur rendendolo quotidianamente argomento da campagna elettorale, è responsabile della mancata riapertura del Tribunale di Rossano, al pari di coloro che nulla fecero per impedirne la soppressione. Oppure, potremo dire che, per un giorno o un momento almeno, per il Governo la Calabria ha avuto lo stesso trattamento del Veneto e che ai cittadini di Corigliano-Rossano e dello jonio cosentino sono stati riconosciuti gli stessi diritti di quelli di Bassano del Grappa. Forse – conclude Giovanni Battista Leonetti – questa è solo l’illusione di chi crede che la città e il territorio meritino gli stessi servizi in termini di giustizia, sanità, istruzione o forse per ottenere ciò che ci spetta sarebbe bastato cambiare il nome alla città unica, non più semplicemente Corigliano-Rossano ma più astutamente Corigliano-Rossano… del Grappa» conclude.