Cariati, l’opposizione chiede intervento del prefetto per tutelare i diritti dei consiglieri
Il gruppo consiliare L'Alternativa C'è formato da Emma Filippelli e Saverio Greco, chiede che si intervenga con opportuni provvedimenti per ripristinare il rispetto delle regole nello svolgimento dei lavori della massima assise democratica cittadina
CARIATI – «È da maggio 2023, cioè da quando è stata eletta Presidente del Consiglio Comunale, che la signora Aldina Montesanto, dall'alto della sua scorrettezza, non perde occasione di manifestare scioccamente tutta la sua avversione alle regole ed al pluralismo democratico, confermando sistematicamente comportamenti gravemente lesivi dei diritti dei consiglieri, soprattutto di quelli di minoranza». È, in sintesi, quanto ha denunciato, attraverso un'apposita nota indirizzata al Prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano, il gruppo consiliare L'Alternativa C'è formato da Emma Filippelli e Saverio Greco, chiedendo che si intervenga con opportuni provvedimenti per ripristinare il rispetto delle regole nello svolgimento dei lavori della massima assise democratica cittadina.
«La lista delle violazioni – sottolineano – è lunga, ma tre episodi recenti sono sufficienti ad evidenziare l'atteggiamento reiteratamente ostruzionista, superficiale, incompetente, inconsistente della Presidente del Consiglio che tutto è tranne super partes. Nel Consiglio Comunale del 26 ottobre sorso, durante la discussione relativa al Documento Unico di Programmazione (DUP) 2024/2026, il consigliere Greco chiedeva la parola per rispondere all'assessore Francesco Cicciù per fatto personale. La Presidente del Consiglio con solito fare arrogante non solo non gliela concedeva, senza verificare se ne esistessero i presupposti e quindi ignorando le regole, ma neanche la sottoponeva alla decisione del Consiglio».
«Il successivo 4 dicembre i consiglieri comunali de L'Alternativa C'è presentavano a mezzo PEC un'interrogazione al Sindaco richiedendo la risposta in assise circa l'esecuzione dei lavori di realizzazione del marciapiede di piazza Fischia – Villetta Comunale. Quell'interrogazione non solo non veniva posta all'ordine del giorno del consiglio comunale successivo (riunitosi il 9 dicembre), ma il Presidente del Consiglio in modo del tutto illegittimo ed arbitrario, la rigettava per iscritto, con una motivazione del tutto pretestuosa. Forse voleva evitare che il Sindaco e la sua Amministrazione rispondessero su quei lavori (ricordiamo: realizzati in modo diametralmente opposto e oggi sospesi)? – si chiedono i consiglieri di opposizione. Ancora, il 16 dicembre scorso, i consiglieri d'opposizione richiedevano la convocazione di un Consiglio Comunale per discutere di diversi temi, incluso quello relativo all'interrogazione presentata qualche giorno prima».
«Con il solito disprezzo delle regole e delle prerogative dei Consiglieri Comunali - si legge in conclusione - il Presidente del Consiglio che evidentemente non conosce il Regolamento, non solo non ha rispettato i termini (il consiglio comunale deve tenersi entro 20 giorni dalla richiesta dei consiglieri comunali) ma inviava l'avviso di convocazione il 7 gennaio (al 22esimo giorno) fissando la data della prima convocazione dopo altri 22 giorni e precisamente il 29 gennaio 2025. Ben 44 giorni dopo la richiesta!».