La nuova provincia ha bisogno di un sostegno istituzionale forte, condiviso e univoco
L'appello di Enrico Iemboli alla deputazione nazionale e regionale del territorio affinché si esprima in modo chiaro sul progetto di creare la grande provincia del nord-est della Calabria
CORIGLIANO-ROSSANO – La Calabria del nord-est vive un momento storico delicato e cruciale, stretto tra nuove sfide e progetti che, se perse, rischiano di azzoppare – forse per sempre – tutti i buoni propositi e le prospettive di un’area dalle immense potenzialità (inespresse). Le dinamiche politiche ed istituzionali, ovviamente, sono cruciali eppure proprio ora sembrano stagnare sotto il peso della disillusione e del disinteresse. C’è, quindi, la necessità di una riflessione profonda e collettiva per un approccio collettivo consapevole verso tutte quelle proposte che possono portare a un cambiamento significativo. Su tutte, tra le sfide politiche, c’è quella dell’istituzione di una nuova Provincia che sintetizzi le aspirazioni della Calabria del nord-est. Ma per realizzare questo progetto è opportuno che ogni rappresentante politico, dal suo ruolo istituzionale, s’impegni e dia il suo prezioso contributo. È questo, in sintesi, il messaggio di Enrico Iemboli, ex sindaco e co-fondatore del Comitato delle Cento Associazioni, attraverso una lettera aperta che invita, appunto, a considerare con serietà e impegno la proposta di creare una nuova provincia nel nord-est della Calabria. Iemboli richiama l'attenzione sulla rappresentanza politica, sulla responsabilità istituzionale e sull'importanza del coinvolgimento civico nella costruzione del futuro di questo territorio. È una chiamata a spezzare il silenzio e l'immobilismo che spesso contraddistinguono il dibattito politico, per abbracciare un'opportunità che, se sostenuta con costanza e convinzione, potrebbe rappresentare un cambiamento duraturo per il territorio.
La superficialità con cui si affrontano le grandi questioni sono il sintomo di come è cambiata la società, ormai scarsa di cultura istituzionale ma anche priva di stimoli per le grandi battaglie e poco disposta a lottare per il cambiamento. La rassegnazione è sostenuta dalla disillusione ed è alimentata dall’arroganza della classe politica che tiene poco in considerazione i bisogni dei cittadini.
Non si spiega altrimenti perché sulla proposta di istituzione di una nuova provincia, a prescindere da chi l’ha proposta, a parte le scontate adesioni degli amministratori dei comuni dell’area, si registra solo silenzio da parte degli onorevoli parlamentari regionali e nazionali calabresi di questa area geografica, non si conosce che ruolo intendono avere e svolgere.
Può piacere o meno, fattibile o no, è comunque una sfida lanciata sul tavolo delle problematiche della quale ci si deve interessare sia perché di interesse comune e sia perché racchiude in un’ottica più generale i problemi che ha il territorio.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta …“ una invettiva di Dante contro l’Italia di allora, dilaniata da lotte intestine, nido di corruzione e di decadenza. E l’Italia di oggi? Non è cambiato proprio nulla.
Solo così si spiega l’attuale deriva dell’Italia e l’oscurantismo calato su quest’area del nord est di Calabria, dimenticata da Dio e dalla politica incapace, preoccupata soltanto di mantenere la “poltrona” in Parlamento che non hanno conquistato per loro meriti ma grazie ad una legge elettorale pessima che non dà ai cittadini la possibilità di “scegliere” ma tale potere lo affida ai segretari e leader di partito che ovviamente designano l’ordine dei candidati in base alla fedeltà che ciascuno o ciascuna ha dimostrato verso il “capo”.
C’è un grande vuoto che ridonda di populismo, di muscolarità, di atteggiamenti ambigui e chiunque viene eletto contribuisce a far crescere nei cittadini un sentimento di avversione verso i partiti e verso gli stessi “onorevoli” che ormai si compiacciono in passarelle per soddisfare il loro “ego” dell’apparire, trascurando o ignorando ciò che realmente avviene intorno a loro.
Fatto sta che sulla proposta di istituzione della Provincia in questa area del nord est della fascia Jonica nessun parlamentare o persona politicamente autorevole si è espresso.
Non è curiosità, si potrebbe farne anche a meno di conoscere il loro pensiero se non fosse che la legge n. 56/2014 (legge Delrio) ha introdotto nuovi requisiti per l’istituzione di una nuova Provincia e su iniziativa dei Comuni interessati, secondo l’art. 133 della Costituzione, ci vuole una apposita legge della Repubblica a disporla.
Chi dovrà proporre ma soprattutto sostenere la proposta di legge? Ecco perché è importante sapere se i nostri parlamentari d’area condividono l’idea di una Provincia nell’area del nord est della Calabria e se sono disposti a impegnarsi per sostenerla.
Certo, per i cittadini la proposta di istituzione di una nuova Provincia è attrattiva e nello stesso tempo affascinante, ma per le difficoltà dell’iter procedurale essa richiede l’impegno di tutti coloro che credono nel progetto, di coloro che hanno la voglia e la volontà di mettere a disposizione l’autorevolezza istituzionale, dei parlamentari nazionali e regionali in primis, nonché di tutte le persone e le associazioni, gli ordini professionali e di lavoro, di tutti coloro che guardano al futuro e non vogliono avere il rimorso di non avere fatto nulla per migliorare le condizioni di vita del luogo dove abitano.
Si deve dare atto al presidente della commissione consiliare per l’istituzione della provincia che nella sua qualità con impegno e capacità sta facendo opera di divulgazione e di coinvolgimento nella città del progetto di autonomia che si vuole realizzare, è necessario crederci perché dare per scontato che sarà una battaglia persa significa che l’inizio della fine è già segnato.
La classe politica dovrebbe stare attenta e vigile ai sussulti che provengono dalla società, coglierne motivazioni e stimoli, ragion per cui una proposta dirompente come quella dell’istituzione di una nuova provincia dovrebbe rappresentare occasione di confronto e di dibattito ma anche opportunità politica per dimostrare l’appartenenza al territorio. Loro, i parlamentari, sanno bene che siedono in Parlamento grazie ad una “pessima” legge elettorale che non hanno intenzione di cambiare perché impedisce ai cittadini di sceglierli, si illudono di essere “inamovibili”?
Il potere dell’ambizione spesso trasforma i desideri in realtà e per tale motivo i cittadini dell’area della Sibaritide e del Pollino devono coltivare l’ambizione di chiedere l’istituzione di una nuova provincia che dovrà essere strumento istituzionale e amministrativo al servizio dei cittadini di quest’area e non contro altri.
Le idee sono come i semi che per germogliare e portare frutti devono essere annaffiati con amore e perseveranza, nel nostro caso con onestà intellettuale, con sincerità e senza ambiguità. Se ci si crede, si faccia questa battaglia, se l’esito sarà favorevole come credo e spero, si vedrà in seguito chi ne sarà alla guida del governo, è una questione che riguarda il dopo e non l’oggi.
Enrico Iemboli