Ancora Antoniozzi: «Su Baker Hughes Stasi non rigiri la frittata»
Il parlamentare di Fratelli d'Italia torna a precisare rispetto alle parole del sindaco: «Non mi metta in bocca cose che non ho detto». Ma la vicenda sembra destinata a non chiudersi. Tanti gli aspetti ancora da chiarire
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il sindaco Stasi gira la frittata sapientemente sulla questione di Baker Hughes. Il problema non sono i fondi Zes ma l'insediamento produttivo di sessanta milioni con duecento posti di lavoro, ecosostenibili che non si realizzeranno per volontà del Comune». Il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, Alfredo Antoniozzi, torna ancora a precisare rispetto ai j'accuse e alle prese di posizione del primo cittadino rispetto alla grottesca vicenda dell'investimento che la multinazionale italo-americana aveva previsto per il porto di Corigliano-Rossano. Un investimento mancato sul quale bisognerà, ora, fare luce. Anche perché le ultime accuse del sindaco, generate proprio da una dichiarazione di Antoniozzi, sono pesantissime.
Di fatto, Stasi proprio ieri, nel tirare in ballo la vicenda ZES e le affermazioni del parlamentare meloniano («Una nuova conferenza dei servizi comporterebbe la perdita dei benefici Zes»), ha messo in evidenza come attorno all'affaire del porto ci starebbero tutti presupposti di una procedura non lineare ma che potrebbe avere ripercussioni ben più gravi sul piano legale e della validità degli atti.
«Non mi metta in bocca cose che non ho detto» replica stamani Antoniozzi alzando i toni della discussione: «Gli ho mandato l'invito a ripensarci ma non mi ha risposto sul punto. Se non vuole l'investimento se ne assuma la responsabilità».
Insomma, la questione Porto sembra tutt'altro che chiusa e non è da escludere che, per i risvolti che sta assumendo, la vicenda possa riservare nuovi colpi di scena