Stasi sui tirocinanti calabresi: «È il momento di chiudere con la precarietà»
«Come sindaco sono contrario alla precarietà perché sono contrario a lavoratrici e lavoratori ricattati. I tirocini sono uno strumento, non una condizione perenne»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Quella del precariato pubblico calabrese è una vicenda che si trascina stancamente da decenni. Parliamo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che avrebbero dovuto fare esperienze formative per poi entrare stabilmente nel mondo del lavoro e che invece da anni rappresentano una parte integrante dell'ossatura su cui fonda la pubblica amministrazione calabrese pur tuttavia senza alcuna garanzia». Lo dichiara in una nota il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi.
«Come sindaco - aggiunge - sono contrario alla precarietà perché sono contrario a lavoratrici e lavoratori ricattati, da chiamare a raccolta ad ogni appuntamento elettorale con illusioni, provvedimenti tampone o proclami. Nei primi mesi della nostra prima Amministrazione non solo abbiamo chiuso definitivamente la questione degli ex Lsu-Lpu, ma abbiamo anche proceduto all'aumento delle ore ed eliminare, di fatto, i part-time dall'ente. Lo abbiamo fatto non solo a favore dei lavoratori, ma soprattutto a favore dell'ente e quindi della comunità, dando ai dipendenti medesimi diritti ma anche medesimi doveri».
«Ora - conclude - è il momento di, superando gli "azzurri" proclami elettorali che non hanno avuto alcuni seguito, si proceda ad individuare le strade amministrative per svuotare anche questo bacino, che nel nostro Comune conta ben 110 unità, valorizzandone la competenza acquisita finora e gli investimenti in termini formativi che ogni ente ha effettuato su questi lavoratori. I tirocini sono uno strumento, non una condizione perenne».