«Stasi gioca a fare l'assessore regionale alla Sanità, mentre la città perde investimenti epocali»
Il j'accuse di Pasqualina Straface che stuzzica il primo cittadino:«Emerge rete anti-trasparenza a tutela dell'uomo solo al comando»
CORIGLIANO-ROSSANO – Nell'opposizione consiliare continua a ruotare il pallino della trasparenza. Un neo gigantesco - ad avviso della minoranza - della compagnia Stasi che continuerebbe a non rispondere alle tante e diverse sollecitazioni per consentire l'accesso agli atti. «Stasi gioca a fare l'assessore regionale alla Sanità - dice oggi Pasqulina Straface, leader dell'emiciclo di opposizione - ma si dimentica delle vere questioni aperte e direttamente connesse all’amministrazione di Corigliano-Rossano».
La pasionaria di Forza Italia, nonché presidente della Terza commissione regionale alla Sanità, è un fiume in piena contro il sindaco e la sua maggioranza. E va a colpire dritta la stibilità della maggioranza stasiana, a quanto pare traballante sulla questione Porto. «Dopo essersi trincerato dietro un ricorso ostinato - dice -, Stasi non ha proferito più parola nonostante molti di quanti appartengono al suo seguito siano contrari alle sue posizioni e favorevoli all’investimento. Ha imposto il silenzio a tutti perché anche in questa vicenda è rimasto il solo a non crederci, assumendosi la responsabilità di ipotecare il futuro di un’intera area. Restiamo in attesa di conoscere se e quando il solerte Presidente del Consiglio Comunale deciderà sulla nostra richiesta di un’assise ad hoc sulla vicenda Nuovo Pignone Baker Hughes». E questa sarà una delle prossime questioni da redimere. E pure in fretta considerato che la società fiorentina è già da tempo con le valigie in mano.
Poi, dicevamo, c'è la vicenda della trasparenza. «Da una parte - aggiunge Pasqualina Straface - ci si esalta per la promozione delle chiacchiere al vento su argomenti sui quali le decisioni saranno eventualmente assunte altrove, in perfetta autonomia rispetto alla grandezza dei dibattiti locali. Dall’altra, si ha paura, non ci sono altre spiegazioni, di consentire ai consiglieri di leggere subito atti e documenti di spesa, anzi di spreco pubblico, spesso avallate da procedure irregolari ed illegittime, sulle quali continua a fondarsi la demagogia populista di questo sindaco. Perché di paura si tratta e non di altro, considerato il muro contro ogni accesso democratico e contro la trasparenza eretto e difeso a spada tratta da tutta la rete politica e burocratica a protezione dell’uomo solo al comando, che evidentemente fa comodo a tanti nell’appartato».
«Se così non fosse – continua – come consiglieri di minoranza non dovremmo addirittura rivolgerci al Prefetto, così come abbiamo fatto nei giorni scorsi e per ben due volte, per vederci riconosciuto il sacrosanto diritto ad avere semplice copia della documentazione pubblica relativa a diversi documenti di bilancio ed atti amministrativi. E mentre Stasi pensa di poter occuparsi di sanità regionale solo per tentare di distrarre l’opinione pubblica e continuare a trattare la macchina comunale come se fosse cosa e casa propria, lontana da controlli e da verifiche da parte anzi tutto delle minoranze, sulle principali questioni aperte e di interesse territoriale e regionale, la più grande città della Calabria continua ad essere ipotecata dalla linea isolazionista di un Esecutivo che persevera nell’arrogarsi l’inesistente diritto a decidere da solo e di rifiutare, senza confronto, senza dati, senza motivazioni fondate e senza interlocutorio, ogni ipotesi di investimento».
Insomma, uno Stasi opaco, solitarioi e anche volutamente isolato. La chiusa della Straface è pungente. «Tutta la Calabria in queste settimane parla delle opportunità legate a quello che potrebbe essere uno dei più importanti investimenti privati mai realizzati nel territorio della Sibaritide e della Calabria che però, purtroppo, si sta schiantando contro l’insipienza, l’arroganza ed i rifiuti ideologici di un sindaco che – conclude la Straface – continua colpevolmente a non informare la Città, tenuta letteralmente all’oscuro di tutto».