La denuncia di Stasi: «Guardie mediche chiuse ed ambulanze senza medici»
Il primo cittadino di Corigliano-Rossano: «Il disastro della sanità nel silenzio dei rappresentanti regionali»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Mentre la Regione Calabria si accorge ad agosto del cambiamento climatico e del fatto che l'acqua sarebbe stata la vera emergenza dell'estate, sotto il profilo della sanità non possiamo lamentarci, perché l'emergenza è costante e duratura ed anzi peggiora nonostante i fantastici racconti di Graziano ed Occhiuto».
Inizia sempre senza tanti giri di parole il sindaco di Corigliano-Rossano che, questa volta, parla di sanità: «Il mese di agosto si è già annunciato come caratterizzato da ennesime chiusure temporanee dei Servizi di Continuità Assistenziale del territorio, ossia delle Guardie Mediche, fondamentali presidi a tutela della sanità. La Guardia Medica di Cantinella chiusa per numerosi giorni e notti (compreso Ferragosto), nonostante la vasta utenza che copre questo importante servizio pubblico: da Corigliano Scalo alla stessa Cantinella, dalle numerose frazioni limitrofe e finanche a quelle dei comuni viciniori».
Ma i guai, secondo il primo cittadino, non finiscono qua: «Analoga situazione nella Guardia Medica di Schiavonea, che in alcuni giorni del mese di agosto, e addirittura nel periodo di Ferragosto, sospende il proprio importante servizio. Un fatto inaccettabile se si pensa che la suddetta località marinara e turistica aumenta in modo vertiginoso, nel periodo estivo, con le presenze di villeggianti e concittadini che durante l'anno vivono fuori per esigenze di studio o di lavoro. Sul fronte ospedaliero, continuano i disservizi e le segnalazioni soprattutto per le ambulanze che arrivano sempre con maggiore difficoltà e continuano a prestare servizio senza personale medico o addirittura, in casi di emergenza, con personale del Pronto Soccorso, distogliendo preziose risorse al presidio. Ciò che ci preoccupa non è solo l'emergenza generalizzata, ma il racconto totalmente distante dalla realtà di chi, invece, dovrebbe assumersi la responsabilità dell'inconsistenza totale dell'azione di Governo che avvertono, sulla propria pelle, utenti e professionisti».
Infine, Stasi conclude: «Nell'esprimere piena gratitudine ai medici ed a tutto il personale sanitario che continua a lavorare e fare il proprio dovere tra innumerevoli peripezie, non possiamo che denunciare quanto continua ad avvenire nel nostro sistema sanitario, frutto di riforme insostenibili e gestioni disastrose, richiamando alle rispettive responsabilità non solo quanti ricoprono ruoli determinanti per l'organizzazione sanitaria ma anche chi, come l'intera rappresentanza territoriale, mette la testa sotto la sabbia e prova a far finta di nulla».