Alessandra Scorza (PD) ritorna sulla "caccia alle streghe" del segretario Madeo
La giovane dirigente Dem continua porsi un interrogativo e a insinuare il tarlo: «Perché non si mettono sulla graticola anche quei tesserati PD che hanno scelto di sostenere la Straface?»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Non ho ancora capito come valuta l'ing. Madeo la posizione di quanti, iscritti e dirigenti del PD (in verità pochi), hanno scelto di collocarsi pubblicamente a sostegno di Pasqualina Straface e del centrodestra e alle elezioni europee si sono schierati a sostegno di altre liste. Alcuni tra questi, com'è noto, fanno parte degli organismi provinciali di garanzia e pare continuano ad esercitare questo ruolo come se "tutto va bene Madama la Marchesa"». È questo, un post scriptum in calce alla nota stampa a firma di Alessandra Scorza, componente dell’assemblea regionale del Partito Democratico e già candidata tra le fila della coalizione di Flavio Stasi, che continua a stridere e a non trovare risposte nel grande processo di “pulizia del partito” avviata dal segretario cittadino Franco Madeo all’indomani delle elezioni amministrative. Il nodo è questo: alla segreteria cittadina proprio non va giù il fatto che in tanti, tesserati del partito, alle scorse competizioni elettorali abbiano scelto di candidarsi in liste diverse da quelle del Partito Democratico pur rimanendo nella coalizione stasiana; e questo ha mandato su tutte le furie il segretario Franco Madeo. Il resto è storia delle cronache politiche delle ultime settimane.
Oggi, però, Alessandra Scorza continua ad incalzare tutto l’entourage democrat, sia a livello locale che provinciale, dove si sta giocando un’altra partita strategica in vista dei prossimi appuntamenti politici ma soprattutto organizzativi interni con il segretario Vittorio Pecoraro che sembrerebbe sempre più sulla graticola.
«Alla gravissima situazione, evidenziata dal voto del 9 giugno scorso, il segretario Franco Madeo – scrive oggi Alessandra Scorza - risponde con la "caccia alle streghe" proponendo il ricorso a provvedimenti amministrativi. Come se il risultato elettorale fosse il frutto di scelte dell'ultima ora e non dell'assenza di una linea politica e di una direzione inadeguata… Il segretario, nel tentativo di banalizzare le riflessioni da me espresse nella lettera alla segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, ricorre all'espediente di minimizzare il mio ruolo di componente degli organismi locali e regionali del Pd eletti dal congresso».
«Gli ricordo che lui è stato eletto segretario anche con il mio voto, nella mia qualità di componente del direttivo del circolo e sulla base di una precisa linea politica tesa al recupero ed alla costruzione di un rapporto positivo con il sindaco Stasi e la sua maggioranza. Una linea che avrebbe richiesto coerenza, capacità propositiva, iniziativa sui problemi della nuova città, rapporto e costruzione di relazioni con la società, autonomia da pressioni e condizionamenti esterni alla città di Corigliano Rossano e da logiche correntizie e personalistiche e di potere che stanno uccidendo il Pd a Cosenza e in Calabria».
«Purtroppo – sottolinea ancora la nota della Scorza - è prevalsa la ricerca di collocazioni personali che hanno finito con lo svuotamento di ogni funzione politica, lo sfibramento del Pd ed il progressivo allontanamento di tante energie. Sono queste le ragioni della delegittimazione del PD e della sua crisi nella nostra città ed in Calabria. La partecipazione è il fondamento e la misura della presenza di un partito e della sua linea politica. In questi anni al Pd è mancato proprio questo. A partire dal rapporto con la precedente Amministrazione Stasi, il segretario Madeo, pur avendo sottoscritto un impegno a nome di tutto il partito, ha perseguito, al contrario, un'azione politica confusa e contraddittoria che ha reso difficile alla città, agli elettori ed agli iscritti comprendere se il Pd era a sostegno della Giunta Stasi o all'opposizione. Troppe giravolte, determinate da aspettative di collocazioni personali e dai condizionamenti esterni, prima richiamati, hanno contribuito a dare uno spettacolo poco edificante e corrosivo della stessa credibilità del Pd. Ecco come si spiega il risultato disastroso alle ultime elezioni comunali ed europee. Il PD, con il 3,6%, è l'ultima lista a sostegno del sindaco Stasi. Comprendo le difficoltà e l'imbarazzo del segretario Madeo ma mi permetto di rilevare che è ridicolo il tentativo di scaricare le responsabilità di tale disastroso risultato sui singoli candidati nelle liste civiche a sostegno di Stasi. Il segretario piuttosto dovrebbe chiedersi e spiegare le ragioni per cui in tanti, appartenenti al PD, si trovano candidati nelle liste civiche a sostegno del sindaco. Come mai solo l'ultima settimana prima della presentazione delle liste, si è usciti dall'incertezza e deciso di sostenere la candidatura di Flavio Stasi?»
«Come non ricordare, allo smemorato segretario Madeo, i richiami e le sollecitazioni che da mesi provenivano da gran parte degli iscritti e dirigenti locali perché il Pd sciogliesse ogni ambiguità e decidesse in tempo il sostegno a Stasi.
È evidente che il permanere di una condizione di incertezza e confusione ha spinto tanti a collocarsi, senza se e senza ma, sulla linea giusta che si è rivelata vincente, come era prevedibile ai più. Solo un manipolo di dirigenti "intorno a Madeo" non l'aveva capito. Prova ne è il fatto che solo nell'ultima settimana hanno cercato di dare vita ad una lista, dopo che il danno era consumato. Infine, a proposito di analisi del voto, è ridicola la tracotanza con cui mi si rinfaccia il fatto che io non possa parlarne e sia solo Madeo e gli unti del Signore a poter dipanare la materia. Siccome conosco abbastanza la storia della sinistra della mia città, posso affermare con certezza che di una sconfitta così eclatante e mortificante non c'è traccia nella storia elettorale dal dopoguerra a oggi. Una sconfitta ancora più significativa se si considera la schiacciante vittoria del Sindaco Stasi e della sua coalizione.
Al di là delle contumelie di natura personale rimango in attesa di una risposta sui motivi della sconfitta e sulle questioni da me sollevate, da parte di chi ancora pensa di essere il segretario...del nulla. Il PD avrebbe bisogno di aprire una stagione di confronto, di inclusione, di partecipazione e di rottura di un sistema di potere e di condizionamento interno che ne sta soffocando la vita fino allo spegnimento. La nostra città non merita questo».