Straface e Stasi davanti allo specchio del confronto hanno svelato carattere e visione
Un faccia a faccia serrato fondato sui grandi temi che riguardano inevitabilmente l'intero territorio. Dalle vertenze Porto ed Enel alla questioni SS106 e Baker Hughes, una sola domanda: come si migliora la qualità della vità della Città?
CORIGLIANO-ROSSANO – Si è concluso il primo faccia a faccia tra i due candidati a Sindaco della città di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi e Pasqualina Straface, che il prossimo 8 e 9 giugno competeranno per ricoprire la carica di Sindaco. Il face to face è andato in onda ieri sera in streaming sulle pagine social dell’Eco dello Jonio (rivedilo qui) con uno share altissimo, sintomatico del fatto che – come è giusto che sia – i cittadini hanno bisogno di capire qual è la visione che i due candidati hanno per muovere le leve del progresso e della crescita di questa città.
La città che si prepara a questa seconda tornata elettorale post fusione è, per certi versi, un po’ cambiata rispetto a 5 anni fa. Nel 2019 i cittadini erano ancora incapaci – e molti lo sono ancora oggi a dire il vero! – di pensarsi uniti e di programmare in vista di obiettivi comuni. Si fatica ancora ad immaginare una realtà comunitaria coesa e compatta ma lo sforzo di progettare è, oggi, quantomeno presente, seppur in linea teorica. Teorica perché spesso – anche se in maniera non sempre manifesta – emergono ancora campanilismi, si fanno confronti, si contano le opere, si contestano le iniziative, si riscrive il passato, si distorce il presente.
La campagna elettorale inaugurata – di fatto – ieri sera negli studi dell’Eco dello Jonio si preannuncia – lo anticipavamo ieri - pugnace. Il primo commento del confronto è riservato alla composizione delle liste. Stasi ha ribadito l’impronta civica ed eterogenea della sua coalizione senza trascurare l’ingresso di alcune strutture partitiche che, afferma il primo cittadino, «hanno maturato una posizione nuova rispetto a 5 anni fa, riconoscendo il valore del lavoro di questi anni».
Dall’altra parte, invece, la coalizione di Straface, profondamente politica e partitica, che affonda le sue radici nel centro-destra: «Esite anche nelle nostre fila, ci tengo a precisarlo, una componente civica che va oltre gli steccati ideologici e che ha aderito a questo progetto perché si è riconosciuta nei programmi e nelle idee. Una parte di queste si caratterizza per una forte appartenenza territoriale». Straface ha poi precisato che la decisione della sua candidatura è sorta in completa autonomia «condivisa dal basso con i cittadini e fortemente voluta da me in prima persona».
Si è passati poi ai temi caldi: dal porto che comprende il progetto di Baker Hughes alla questione Enel, dall’agricoltura all’occupazione, fino all’annosa vertenza relativa al progetto della Statale 106 nel tratto che interessa proprio Corigliano-Rossano.
Questo primo scambio di idee sulle grandi questioni del territorio ha fatto emergere due temperamenti forti, diventati – a tratti - prevaricatori. Da un lato la dirompenza della consigliera regionale Straface, dall’altro il sindaco Stasi più sornione e compassato.
Analisi comportamentale a parte, ciò che resta del confronto è sicuramente una valutazione rispetto alla capacità di entrambi di rispondere nel merito e di affrontare con coerenza, obiettività e trasparenze le questioni poste. Non sempre, infatti, sono riusciti ad essere precisi e puntuali. Su alcune questioni la partigianeria ha preso il sopravvento sulla realtà delle vicende.
Il relativismo ci ha lasciato in eredità una cosa preziosissima: la possibilità dell’esistenza di più verità. Questa prospettiva, però, è finita per diventare l’alibi perfetto per legittimare infiniti punti di vista con il rischio di rendere sempre meno netto il confine tra fatti e opinioni.