«Comune vieta utilizzo del Centro di Eccellenza. Associazioni private del diritto di riunirsi»
La Coalizione per Straface: «Questa volta capita al costituendo Comitato Espropri 106 rappresentato da Salvatore Acri e Francesca Nigro e che aveva chiesto di riunirsi al Centro d'Eccellenza a Corigliano Scalo il prossimo lunedì 3 giugno»
CORIGLIANO-ROSSANO – La Coalizione a sostegno di Pasqualina Straface torna a commentare l'operato dell'attuale amministrazione comunale. Questa volta nel mirirno c'è il Centro di Eccellenza e il suo utilizzo.
«Con lo stesso atteggiamento da despota e con gli stessi metodi da padrone della città e delle sue strutture imposto da Stasi in questi ultimi cinque anni, viene nuovamente impedito alle associazioni di riunirsi, di confrontarsi e di svolgere compiutamente tutte le attività che contribuiscono - affermano in una nota - alla partecipazione civica e alla crescita socio-culturale della nostra comunità. E questa volta capita, guarda caso, al costituendo Comitato delle ditte oggetto di esproprio di cui all'avviso di avvio del procedimento volto all'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio per la costruzione della SS106 Radd, rappresentato da Salvatore Acri e Francesca Nigro e che aveva chiesto di riunirsi al Centro d'Eccellenza a Corigliano Scalo il prossimo lunedì 3 giugno. Ancora una volta, cavilli, burocrazia e presunti insormontabili impedimenti portano ad alzare un muro penoso tra l'istituzione pubblica, che dovrebbe essere per definizione aperta a tutti, accogliente e sostenitrice di tutte le istanze democratiche e pluraliste e tutta la rete delle associazioni, maltrattata nelle sue istanze e nelle legittime aspettative».
«Ciò che è ancora più grave - spiegano - è che si creano disagi senza nessun tipo di preoccupazione, perché il giorno prima si autorizza la concessione del bene pubblico Centro d'Eccellenza a Corigliano Scalo, determinando quindi un normale affidamento nel suo utilizzo ed esattamente a distanza di 24 ore, la stessa autorizzazione viene revocata con una nota fredda e burocratica che non soltanto toglie quegli spazi pubblici ad un'associazione che voleva semplicemente riunirsi, ma non si prodiga a suggerire soluzioni, a pochi giorni dalla data della riunione comunicata, lasciando il sodalizio nel pieno del disagio creato, possiamo dire ad arte. Ribadiamo che la nostra visione di governo è ispirata ad un'altra concezione delle istituzioni e degli spazi pubblici».
«Invece di predicare la partecipazione a parole e di urlare alla liberazione della città dalle forze del male, noi la libertà e la partecipazione democratica le difendiamo a denti stretti tutti i giorni, affinché nessuno - concludono - resti mai indietro e nessuno possa dire di essere stato privato di un qualsiasi spazio comune per esercitare il fondamentale diritto alla manifestazione del proprio pensiero».