Pnrr, Tavernise (M5s), Bevacqua (Pd) e Lo Schiavo (Misto) preoccupati per i dati forniti dalla Corte dei Conti
I consiglieri regionali chiedono al governo un'operazione verità
CATANZARO- «Preoccupano, ma non sorprendono i dati resi noti dalla Corte dei Conti calabrese in occasione dell’apertura dell'anno giudiziario, alla presenza del presidente nazionale Guido Carlino. "Sui cinque miliardi di investimenti del Pnrr per i trasporti, la Calabria non ha speso nemmeno un euro" hanno spiegato i magistrati contabili, mettendo il dito all’interno di una piaga che, da molti mesi, segnaliamo invano al governo regionale».
Ad affermarlo, tramite una nota congiunta, sono i capigruppo di opposizione in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto).
«La relazione della Corte dei Conti si è concentrata anche sul nodo sanità dove viene evidenziato "un caos amministrativo" che diventa totale nelle Asp – proseguono i tre consiglieri di opposizione – come abbiamo comunicato più volte all’Ufficio del commissario che continua a fare orecchie da mercante e a trincerarsi dietro la sua narrazione social di una Calabria che funziona e che, purtroppo, si scontra con una realtà diametralmente opposta. Invitiamo pertanto il governo regionale a prendere atto dello stato dei fatti e ai rilievi della Corte dei Conti e venire a confrontarsi, finalmente, in maniera chiara e trasparente in Consiglio regionale sullo stato di avanzamento degli investimenti del Pnrr. Così come va fatta chiarezza sulle interlocuzioni in atto con il governo nazionale del quale la Calabria non può continuare a fare lo zerbino. Dopo i tagli ai fondi operati in maniera scriteriata e le somme stornate per finanziare il Ponte sullo Stretto e pagare cambiali elettorali a Salvini, adesso è il momento di dire basta e fare partire un’operazione verità. Ancora più indispensabile alla vigilia dell’approvazione dell’autonomia differenziata che colpirà il Sud e la Calabria come una mannaia azionata dal governo più antimeridionalista della storia italiana».