"Per la rinascita di Longobucco" si scaglia contro la chiusura del Museo dell'artigianato
«Riteniamo un grave errore politico indebolire ulteriormente il settore legato alla cultura, alla promozione e valorizzazione delle tradizioni locali: questo significherà dare un colpo mortale alle deboli speranze di rinascita del nostro paese»
LONGOBUCCO - Il gruppo "Per la rinascita di Longobucco" commenta la chiusura del Museo dell’Artigianato Silano e della difesa del suolo ad opera della giunta Pirillo.
«La Giunta Pirillo con delibera n.10 del 06 febbraio 2024 - riporta la nota del gruupo - chiude le porte del Museo situato nell’ex Convento dei Frati Francescani minori. In questa delibera, con la quale si dà atto di indirizzo per il nuovo assetto organizzativo dell’Ente, le tre risorse umane che in questi anni hanno prestato servizio presso il Museo in questione sono state così redistribuite: una è stata assegnata a servizio ragioneria, una è stata assegnata ai lavori pubblici ed una terza è “sparita” dalla pianta organica. Licenziato? Messo in aspettativa? Pensionato? Non sappiamo più davvero se ridere o piangere!».
«Ancora una volta - affermano - la Giunta Pirillo dimostra la sua totale incapacità nel gestire l’ordinaria amministrazione. Così come di non avere un’idea di sviluppo e di crescita fondata sulle specificità e sulla conoscenza della propria storia. Oltre ad eventuali refusi, riteniamo un grave errore politico indebolire ulteriormente il settore legato alla cultura, alla promozione e valorizzazione delle tradizioni locali: questo significherà dare un colpo mortale alle deboli speranze di rinascita del nostro paese. Non bastava una Biblioteca ridotta a magazzino, ora anche il Museo, luogo di accoglienza e promozione della storia locale, subirà un consistente ridimensionamento. Con questo atto si rischia di infliggere un colpo mortale alla cultura!»
«Ci appelliamo a Sindaco e Giunta Comunale - concludono -, affinché possano rivedere questa scelta ed anzi rafforzare quei servizi dedicati alla valorizzazione e promozione del territorio sia in termini di risorse umane che di investimenti economici e progettuali».