Un babelico Pd esplora nuove strade, alternative a Stasi… forse
Ieri sera una isterica conferenza stampa dei democrat di Co-Ro che in realtà non sanno ancora cosa vogliono fare da grandi. Una silenziosa Madeo (Rosellina) spiazza un troppo ecumenico Madeo (Franco). Il veleno di Genova: «Noi qui senza Stasi»
CORIGLIANO-ROSSANO – Se qualcuno volesse farsi un’idea plastica di quella che possa essere stata la leggendaria Torre di Babele di biblica memoria, basta che si faccia un giro in quel locale, trasudante di storia e umidità, in via Roma 82 a Corigliano centro storico. Nella sede del circolo civico del Partito Democratico di Corigliano-Rossano, ieri sera si è consumata la conferenza stampa, a consuntivo dell’attività politica del 2023, presieduta dal segretario cittadino, Franco Madeo.
Francamente, gli operatorii dell’informazione giunti ieri sera all’ombra del sontuoso castello ducale si sarebbero aspettati di tornare in redazione con qualcosa di succulento, qualcosa di nuovo rispetto alla narrazione in una perenne fase di indecisione. Nulla di nuovo sotto il sole della grande città ionica sul fronte dem. Zero ciccia, ma soprattutto zero sostanza. Di fatto, quello che ne è venuto fuori è una pastura di posizioni (almeno tre) stratificate e ben definite, mai convergenti e ognuna che mira e si “appretta” su pensieri ben definiti e nessuno collimante. Una Babele, appunto, di lingue, giudizi, pregiudizi e idee.
Non sappiamo ancora con chi starà il Partito Democratico alle prossime elezioni comunali, quelle che si apriranno ufficialmente fra 4 mesi; ma soprattutto non sappiamo qual è la convergenza su un programma. Se non per alcuni punti: la ridefinizione del PSA approvato dal Consiglio comunale (e votato anche dal PD), la realizzazione della cittadella degli uffici a Insiti (sulla quale buona parte del PD, anche in Consiglio comunale, si è opposta), la ri-stesura dello Statuto (pensate un po’, scritto sotto il coordinamento della vicesindaco Maria Salimbeni riconosciuta pasionaria del PD). Si resta umili a Via Roma, ma soprattutto con i piedi per terra.
Certo, si è avuta l’impressione che – così come avvenne qualche settimana fa in occasione della sottoscrizione di un documento convergente sulla posizione unanime del partito, poi subito smentite da una frangia dello stesso PD – anche ieri sera le cose, da parte dei democrat, non siano state dette come si sarebbero volute dire. E questo perché nella sala di via Roma c’erano presenti parti integranti (e importanti) del Partito Democratico che proprio di stare sulla linea, diciamo attendista, del segretario Franco Madeo, non ne vogliono sapere. Chi? Una su tutte la consigliera provinciale e capogruppo in Consiglio comunale, Rosellina Madeo. Che un po’ ha sparigliato le carte, pur rimanendo in religioso silenzio fino a quando è stata presente.
La Madeo (Rosellina), al contrario di Madeo (Franco), si sa, è già in campagna elettorale per le comunali e non fa mistero del fatto che lei, nel suo ruolo, sarà con Stasi a supporto di una coalizione ampia di estrazione democratica, popolare e progressista. Una posizione totalmente divergente, invece, da quella di Battista Genova; anche lui presente in sala e in continuo mugugno. La direttrice che segue l’ex sindaco ausonico è quella di spingere il PD a creare un’alternativa valida all’attuale sindaco. Lo ha detto chiaramente, chiosando sull’incontro: «La nostra posizione è quella di esplorare ogni via alternativa a Stasi».
Insomma, nel partito della Schlein c’è un partito oltranzista su Stasi, un altro oltranzista contro Stasi, e ce n’è un altro ancora, guidato dal segretario Franco Madeo, che invece è più attendista, programmatico e forse anche democristiano negli atteggiamenti. «L’obiettivo del Partito – ha detto Madeo, affiancato durante tutta la conferenza stampa da Giuseppe Candreva, componente del direttivo - è di arrivare alla definizione di un progetto politico amministrativo ampio, plurale, partecipato, condiviso capace di costruire una coalizione Democratica, Progressista e Riformista in grado di giocare la partita e vincerla».
Madeo traccia la sua road-map per arrivare all’obiettivo di una grande coalizione che vorrebbe dentro tutti: da Azione ai Verdi finendo agli stasiani. Tutti dentro con «Il PD che vuole essere il perno della costruenda alleanza».
Nei prossimi giorni – ha aggiunto il segretario - convocheremo il tavolo per «stabilire il perimetro della coalizione, darci un metodo di lavoro e delle regole condivise, proporre al tavolo la propria proposta politica programmatica e nominale da sottoporre alla coalizione, con particolare riferimento alla scelta del candidato Sindaco, aprire dunque la discussione e stringere l’accordo politico». Tutto questo a soli quattro mesi dalle elezioni!
«Il PD – ha concluso Madeo che nell’esordio del suo intervento aveva definito riluttante l’atteggiamento di chi «si dice del Pd e invita a non stare con il Pd» (il riferimento è alle parole di Alberto Laise di qualche giorno fa) - nel pieno rispetto di tutte le altre forze, non accetterà nessun diktat e non ne porrà alcuno».
Nel frattempo, in vista delle urne, al popolo dem non resta che una mistica attesa.