Il Centro Destra a Co-Ro con un partito che sta con un piede qua e uno di là...
Non c’è solo un “problema Azione”. Tra i conservatori continua a consumarsi un rapporto di amorosi (con)sensi che, silenziosamente, fa un giro immenso che parte dalla Cittadella e arriva a palazzo Bianchi passando per piazza XV Marzo
CORIGLIANO-ROSSANO – All’interno del Centro Destra di Corigliano-Rossano non c’è solo un “problema Azione” – esploso nella sua “insospettabile leggerezza” – nel corso dell’ultima convention di sabato sera al Roscianum. Nei prossimi giorni bisognerà capire anche e concretamente qual è la posizione, non tanto formale ma sostanziale, di Forza Italia nei confronti dell’appuntamento elettorale della prossima primavera. È innegabile che il partito di riferimento del governatore Occhiuto dovrà essere uno degli assi imprescindibili della coalizione; così come sono innegabili e chiare le parole che l’altro Occhiuto, il senatore Mario, ha proferito nel corso dell’evento coriglianorossanese, dichiarando «massimo e scontato supporto al Centro Destra»; e ancora di più quelle di Pasqualina Straface, che da vera pasionaria ha fatto un intervento incisivo, tagliante, chiarissimo sulla rotta da intraprendere per garantire un «governo autorevole e di visione» a Corigliano-Rossano.
Ci sono, però, alcuni antefatti e altrettante situazioni ibride attorno al partito azzurro, che ancora rimangono in piedi, che necessitano chiarezza e sulle quali bisognerebbe sgombrare il campo da dubbi e maliziosi pensieri. Anche perché - direbbe Venditti - certi amori fanno dei giri immensi prima che ritornino... se ritornano!
Non c'era Gianluca Gallo, impegnato in un frantoio a Roggiano Gravina
Innanzitutto c’è una parte importante di Forza Italia che sabato sera non era al Roscianum. Ci riferiamo all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che pure era stato inserito, anche se non tra i relatori, nel manifesto dell’evento. Quasi a voler sottolineare una presenza non del tutto scontata. Il numero uno del più importante e strategico Dipartimento della Calabria è stato atteso fino all’ultimo dalla nutrita platea del Roscianum. Ma, nonostante il messaggio rassicurante («l’onorevole Gallo sta per arrivare») giunto dal tavolo di presidenza, alla fine dell’assessore non s’è vista l’ombra. In realtà, nello stesso momento in cui a Corigliano-Rossano si celebrava la convention del centro destra per dare il via alla grande campagna elettorale della terza città della Calabria, l’assessore si trovava a Roggiano Gravina, per inaugurare l’avvio di una nuova impresa olearia.
Ma l’assenza di Gallo può tranquillamente essere derubricata nell’elenco degli imprevisti (gli spostamenti nella Calabria del nord-est non sono affatto semplici e comunque richiedono tempo), atteso che in sala era presente al gran completo l’area forzista coriglianorossanese, guidata dal coordinatore cittadino Giuseppe Turano, che politicamente fa proprio riferimento all’assessore regionale.
La posizione politica dell'assessore Argentino mai chiarita
Quella che stride, diversamente, è la posizione del consigliere regionale Pierluigi Caputo. Il capogruppo di Forza Azzurri nell’astronave di Palazzo Campanella durante il suo intervento, sabato sera, ha regalato una panoramica ampia sul lavoro fatto e che sta facendo il Centro Destra in Calabria, consegnando solo una brevissima battuta finale sul futuro delle Amministrative di Corigliano-Rossano: «Noi siamo pronti per dare anche a Corigliano-Rossano una nuova prospettiva». Basterebbe questa battuta, seppur breve, quasi sfuggente e laconica, per integrare all’interno della coalizione una parte importante di Forza Italia. Se non fosse, però, che lo stesso Caputo pare sia il sostenitore politico principale di un componente dell’attuale Giunta Stasi: l’assessore al Turismo, Costantino Argentino. Sarebbe una situazione del tutto paradossale, di cui negli ambienti politici cittadini si discute da mesi e sulla quale, però, né l’assessore tantomeno i suoi amici dell'area forzista caputiana hanno mai sentito la necessità di fare chiarezza.
Verrebbe da dire che chi tace acconsente ma anche in questo caso gli equilibri sono ben più complessi e si consumano già a partire dalle precedente tornata elettorale del 2019, quando proprio Forza Italia, differentemente da Fratelli d’Italia che scelse con convinzione di scendere in campo con il proprio simbolo a sostegno dell’unica coalizione di ispirazione di Centro Destra, preferì invece la strada del "sottobosco". Gli “azzurri” non si schierarono con il proprio simbolo ma piazzarono propri uomini, con tanto di pedigree forzista, nelle liste delle altre due coalizioni in campo che – ironia della sorte – erano di ispirazione di centro sinistra. Il caso emblematico fu l’elezione di Mattia Salimbeni, all’epoca coordinatore dei Giovani di FI, tra le fila del movimento Corigliano-Rossano Domani a sostegno dell’attuale sindaco. Salimbeni passò poi all’opposizione, oggi con Azione. Ma questa è un’altra storia.
Quella corsa senza senso per la guida della Provincia
Ma a voler essere maliziosi, ancora, si potrebbe raccontare di quella battaglia – ancora oggi di difficile comprensione – che il sindaco Flavio Stasi fece in occasione delle ultime consultazioni per l’elezione del Presidente della Provincia. Quando con la sua candidatura, nata all'ultimo momento con pochissime possibilità di successo, tranciò tutte le velleità di vittoria del centro sinistra, che era oggettivamente favorito, spianando la strada al trionfo della forzista Rosaria Succurro anche lei vicinissima all’area di Pierluigi Caputo.
Insomma, mettendo insieme tutti questi punti viene fuori una complicità mai confermata, ma nemmeno mai smentita, tra un'area ben distinta e influente di Forza Italia e l'esecutivo Stasi. Le carte chiaramente si sono mischiate abbastanza e di politica, quella vera, quella fatta di idee, principi, fedele militanza, ce n’è stata davvero poca. E gli strascichi profondi di quelle scelte continuano a venire a galla anche oggi, fragorose e impetuose.
La politica dei numeri che non ha mai entusiasmato nessuno
Ecco, il punto sta proprio qui. A cosa serve creare grandi coalizioni di facciata, solo per fare incetta di simboli? La storia ha dimostrato che se non c’è una convinzione di fondo anche un candidato con dozzine di liste a suo supporto può perdere (anche in questo caso è emblematica l’esperienza Graziano che alle ultime amministrative tirò con sé ben 13 liste perdendo al ballottaggio con Stasi che di liste ne aveva solo 5).
In politica i conti non si fanno con la calcolatrice e nemmeno riempiendo palchi e tavoli. In politica si vince, anche in pochi, quando si ha un progetto credibile, persuasivo ed una figura apicale, un leader che sappia raccogliere il consenso della gente ed il supporto dei suoi alleati. Ed è strano che il Centro Destra, che proprio facendo leva su questa filosofia ha dettato legge a Corigliano e Rossano per più di 20 anni, abbia perso di vista un orizzonte fondamentale della sua dottrina politica.