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Il monito del Vescovo sveglia le coscienze: «Chi sa parli, con il silenzio non si combatte la mafia»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Raccogliamo qui di seguito le reazioni del mondo della politica in seguito alla lettera aperta che l'Arcivescovo Aloise ha inteso scrivere alla comunità dopo i gravi fatti balzati alle cronache degli ultimi giorni:

Anna Lasso, presidente dell'Ugci di Corigliano-Rossano: «L’Ugci si associa al grido di dolore del Vescovo Maurizio. Fra le voci dei testimoni della storia più oscura del nostro paese, si leva quella della Diocesi di Rossano, sempre vigile sulla vita dei cittadini. Nel leggere l’accorata pagina di Monsignor Maurizio e dei sacerdoti del centro storico, si rimane colpiti, colpiti intimamente, perché dentro c’è un altro lato dell’estate dei nostri borghi, quello della mai sopita violenza e della mai arginata arroganza dei più forti. Si deve avere un cuore di pietra per non cogliere tutta la sofferenza di un Pastore di anime, che, maturando una sempre più profonda conoscenza del territorio, ha piena consapevolezza del bene e del male, del lecito e dell’illecito, del bello e del brutto del nostro paese. C’è chi dice che "conoscere è potere", ma c’è chi sperimenta – come il Vescovo Maurizio – che la
conoscenza è, sovente, fonte di sofferenza, perché conoscere il lato fosco del cuore dei cittadini procura dolore per chi subisce il male e per chi non sa reagire coraggiosamente contro il male. La puntuale descrizione delle condotte criminose che si consumano nei segmenti più abbandonati della terra di Calabria è una delle parti più incisive della lettera. Quest’ultima, però, acquista più pregnante valore nell’istante in cui si fa incitamento all’amore, che non è sentimento romantico, ma faticosissimo impegno quotidiano.  Se non si pratica l’amore – quale dedizione al bene, alla legalità, alla tutela dei più fragili, alla garanzia del pieno e libero sviluppo della personalità di ciascuno – si muore.  I giuristi cattolici del territorio sono alle prese con l’organizzazione del nuovo anno di lavoro e non possono prendere le mosse se non dalle forti vibrazioni della voce del Padre Arcivescovo. Anni e anni spesi alla ricerca di un obiettivo concreto dell’Ugci sembrano condensarsi in un giorno solo, quello del messaggio lanciato dalla Diocesi alla politica, alle istituzioni, alle associazioni, alle
famiglie. Il nostro Pastore ringrazia chi sa fare del proprio impegno una missione civile in favore degli emarginati, tuttavia, incita con forza a non deporre mai le armi tese alla difesa dei valori. Ed è proprio da qui che serve partire, per far sì che associazioni come l’Ugci non siano solo veicolo di informazioni, di cultura. I giuristi cattolici devono, più degli altri, imbracciare gli strumenti della persuasione, dell’esortazione a far prevalere la legge sul caos e il diritto sul malaffare».

 

Il Movimento Civico Corigliano-Rossano Futura: «Il grido di allarme e dolore lanciato dal Vescovo e dai sacerdoti della città circa il recente omicidio di mafia avvenuto a Rossano pochi giorni orsono deve scuotere, e ha scosso, le nostre coscienze. Non si può restare silenti in frangenti simili. Urge che la comunità alzi alto un grido di dolore e soprattutto prenda consapevolezza che con il silenzio non si combatte la mafia. Anche l'incendio, che fa seguito ad una lunga serie, di un auto nel centro storico e che a messo a rischio anche esercizi commerciali ed abitazioni, non deve passare sotto silenzio. Chi sa parli, chi ha visto dica. Quel che ci preme sottolineare è la necessità di un sussulto morale della comunità che deve reagire e non restare in silenzio. Quel che urge è che prima di chiedere allo Stato di fare il suo dovere occorre che ciascuno interroghi la sua coscienza e scelga da che parte stare, perché anche il silenzio uccide. Quando la mala pianta della mafia e dell'illegalità diffusa alligna in una comunità la prima responsabilità ricade su quella comunità che accetta di essere silente ed omertosa. Serve con urgenza che si avvii un progetto di educazione alla legalità nelle scuole a partire da quelle dell'infanzia affinché nei nostri bambini allignino gli anticorpi contro la mafia e quelli della non violenza. Per queste ragioni prima di chiedere, com'è nostro dovere, che lo Stato e le nostre rappresentanti istituzionali, fin qui silenti, facciano il loro dovere e si uniscano al grido del Vescovo e del Sindaco anche lui solitariamente impegnato a demolire fisicamente quanto di illegale è stato costruito sul territorio».

Pasqualina Straface Presidente della Terza Commissione Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative:  «Il grido di dolore dell'Arcivescovo dinanzia a tanta barbarie è anche il mio e di tutti i cittadini che ogni giorno vivono la loro vita improntando il proprio agire ai valori dell'onestà e della rettitudine. E ha ragione Mons. Aloise quando afferma che bisogna tutti insieme concorrere per garantire un'azione educativa autentica che sappia formare i cuori di "buoni cristiani e onesti cittadini. L'appello lanciato dall'Arcivescovo non può e non deve passare inossservato, ed è necessario che ognuno di noi faccia la propria parte affinché la cultura della violenza e della prevaricazione possa finalmente soccombere e si possa vivere in una società che abbia come faro solo la giustizia, l'amore e la solidarietà, come i principi cristiani ci insegnano».

Tonino Russo e Giuseppe Lavia, segretari generali Cisl Calabria e Cisl Cosenza - «Ormai da troppo tempo il territorio è ostaggio di azioni criminali reiterate e in un ultimo di un omicidio efferato, stretto nella morsa di una ’ndrangheta sempre più arrogante e violenta. Tutto questo, come fa rilevare il Pastore dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, avviene nell'indifferenza, come se ci si potesse abituare ad una sequela di azioni criminali e violente perpetrate dalla "velenosa bestia della ndrangheta". Raccogliamo l'appello affidato a parole capaci di sferzare le coscienze di ognuno e riteniamo che sia necessaria una forte reazione di tutta la società civile, la condanna della violenza, della cultura della prepotenza e dei suoi falsi idoli di Gomorra. Raccogliamo l'appello del nostro Arcivescovo, rivolto a Istituzioni civili, famiglie, scuole e associazioni, a "ritrovarsi insieme per garantire un’azione educativa autentica" improntata alla cultura della legalità, dell’onestà, per percorrere insieme "la strada della giustizia, della denuncia, della solidarietà". È il momento di serrare le file e costruire argini contro la cultura della violenza – concludono Russo e Lavia –, mettendo in campo iniziative che aiutino a smuovere le coscienze».

(articolo in aggiornamento)
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.