Su l’Ipsia di Longobucco il Pd esprime soddisfazione, ma invita a non abbassare la guardia
Bevacqua (Pd) chiede che siano aumentati gli investimenti in favore dei Comuni più disagiati e isolati «perché il si faccia del diritto allo studio il baluardo dal quale partire per evitare lo spopolamento»
LONGOBUCCO - «L’Ipsia di Longobucco proseguirà nella sua attività formativa e sarà formata anche quest’anno la prima classe per gli studenti del territorio. Un’ottima notizia che arriva alla fine di un lungo percorso di impegno politico che ha visto il Pd in prima linea per difendere il diritto allo studio per i nostri giovani».
Ad affermarlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua, ieri presente alla manifestazione di protesta promossa dalle mamme e dall’Amministrazione comunale di Longobucco davanti all’Usp di Cosenza, che ricorda anche l’ordine del giorno presentato qualche mese fa in Consiglio regionale, insieme al collega Graziano, per chiedere alla giunta un impegno preciso in favore della Comunità di Longobucco.
«Il calo demografico subito dal Paese e le difficoltà delle famiglie che vivono nei Comuni più piccoli e mal collegati ai grandi centri rischiano di determinare la desertificazione umana e culturale dei centri montani e periferici – spiega Bevacqua - Come si evince dai dati riportati nell’ultima legge di bilancio, le nuove disposizioni prefigurano una graduale riduzione di classi e plessi scolastici, soprattutto nei Comuni più piccoli, con particolare incidenza sulle aree interne, già disagiate per la desertificazione dei servizi e, conseguentemente, della popolazione».
«Una situazione che non potrebbe essere retta dal sistema scolastico regionale già in difficoltà e che avrebbe bisogno di ulteriori investimenti in termini di organici, strutture ed edilizia scolastica. La scuola non è un costo, ma un presidio dello Stato, è un investimento sul futuro e, prima di tutto, è un diritto. In questo senso – conclude il capogruppo – non possiamo che accogliere positivamente la notizia di oggi, ma invitiamo tutti a non abbassare la guardia e, anzi, a fare in modo che possano essere aumentati gli investimenti in favore dei Comuni più disagiati e isolati e perché il si faccia del diritto allo studio il baluardo dal quale partire per evitare un ulteriore spopolamento della nostra Regione e per dare una speranza di futuro ai nostri giovani».