Il futuro delle amministrative di Co-Ro guarda a partiti sempre più definiti
Madeo, consigliera e capogruppo Pd: «Governare con la presenza dei partiti dà un respiro diverso alle amministrazioni locali. Si governano meglio i processi»
CORIGLIANO-ROSSANO – Torniamo a parlare di politica locale, di nuove sfide e di possibili compagini politiche ad un anno dalle prossime amministrative.
A farlo insieme a noi la Capogruppo dem in Consiglio Comunale, Rosellina Madeo, ospite all’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse.
Madeo, lo ricordiamo, è entrata a far parte dei rappresentati del Consiglio Nazionale del Partito Democratico. Un Pd che alle recenti primarie ha visto la vittoria di Elly Schlein, l’anima più radicale dei dem. Adesso, per le forze centriste presenti all’interno del gruppo, si apre una importante sfida: convergere sugli stessi temi.
«Sicuramente – dichiara Madeo - l’idea è quella di un partito a vocazione maggioritaria motivo per il quale ci candidiamo ad essere il prossimo partito di governo rappresentando anche, chiaramente, il partito principale all’interno della compagine di centro-sinistra. Queste sono le direttrici chiave su cui ci stiamo muovendo adesso, con la nuova segretaria che cerca di far convergere un po’ tutte le correnti presenti. Io ho convintamente sostenuto la mozione di Bonaccini ma le primarie aperte, contestabili o meno che siano, hanno consacrato l’altra candidata ed è evidente che bisogna adeguarsi ai tempi. Anche nel seggio dell’area urbana di Rossano ho visto molta gente che veniva a votare convintamente Elly Schlein. Spero questo si traduca in voti e futuri tesseramenti».
Sulla spinta radicale intrapresa dal Pd precisa: «Anche se la nostra tradizione politica, e la mia soprattutto, si rifà a quella di Aldo Moro e alle sue idee, è evidente che adesso viviamo in un contesto completamente differente. Questa Italia non è quella di allora ed è a questa che dobbiamo dare risposte. Penso ad esempio ai diritti civili: il partito deve necessariamente interrogarsi su questi temi. La politica si evolve e deve governare i processi, questo è quello che il paese chiede».
Oggi, nel nostro territorio le dinamiche del Pd sono più vivaci rispetto al passato. Il partito ha iniziato, dall’estate scorsa, a strutturarsi in maniera più definita. Sembra più vicino ai rappresentati istituzionali anche se il gruppo conta un solo nome in Consiglio Comunale.
«Come sappiamo – prosegue Madeo -, la composizione dei gruppi consiliari richiama coloro che hanno vinto le elezioni lo scorso giugno. Il Partito Democratico alle precedenti amministrative non si è presentato col suo simbolo per cui ci sono stati vari componenti che hanno sostenuto candidati differenti ed è ovvio che adesso non risultino tra i membri in area Pd. Per quanto mi riguarda mi sono tesserata per la prima volta nel 2022 e sotto la spinta del partito, a vari livelli, ho dovuto ricostituire il gruppo dem».
Un Pd che potrebbe avere quindi una rappresentanza maggiore in Consiglio Comunale. Stando agli ultimi mesi, il sindaco Flavio Stasi sembrerebbe strizzare l’occhio al partito. È un rapporto di odio e amore, a tratti irrisolto. Insomma non riescono a definirsi con chiarezza.
«Il rapporto con noi non è né di odio né di amore ma di responsabilità. C’è un dialogo, che è diventato più concreto da quando il sindaco si è dichiarato di centro-sinistra. Era intuibile che lo fosse per le battaglie che ha sposato ma c’erano frange di centro-destra molto importanti all’interno dell’amministrazione, e questo rendeva il confronto difficile. Poi ci sono stati spostamenti interni legati al gruppo di maggioranza che non ci riguardano ma che hanno certamente reso possibile una maggiore attività dialogante».
Si guarda quindi con maggiore interesse all’area stasiana: «Mi pare ovvio. Se Stasi manifesta uno sguardo verso temi e azioni amministrative collocabile in una visione di centro-sinistra, ciò significa che possiamo appoggiarlo e pensare di portare avanti insieme alcune istanze. Ma senza ipotecare il domani, e mi riferisco al tavolo che il centro-sinistra aprirà in vista delle prossime amministrative».
Fra un anno infatti ci saranno le elezioni. Stasi pare voglia mantenersi a “vocazione civica” ma giocherà con qualche carta scoperta in più (verso sinistra). Se dovesse decidere di entrare nel Pd?
«Rispondere a questa ipotesi è impossibile, si rischierebbe di ridicolizzare dei ragionamenti che potrebbero venir fuori e che sono legittimi. Farne parte però significa condividere idee e visioni su progetti che interessano la città. Questa è la condizione necessaria».
Ciò che sta venendo fuori negli ultimi mesi è un ritorno ai partiti. I movimenti hanno dimostrato l’incapacità di governare i processi e i partiti si stanno attrezzando ridefinendo in maniera più chiara le loro linee guida ideologiche.
«Finalmente, direi. Governare con la presenza dei partiti dà un respiro diverso alle amministrazioni locali. Si governano meglio i processi, è innegabile. Incanalare i temi nei vari partiti non significa mortificare il ragionamento che ne viene fuori ma definirlo rispetto alle idee che si portano avanti e di cui ci facciamo promotori. E questo segna poi la differenza tra una visione di partito e un’altra».
Sulle affermazioni dell’ex sindaco Mascaro che vede Stasi battuto al primo turno contro un solo candidato, è una filosofia condivisibile?
«A me interessano solo le filosofie del partito a cui appartengo, nel quale ci sono persone che animano il dibattito, approfondiscono le questioni, parlano nel merito e studiano, quindi le filosofie che mi appassionano direi che sono altre. Rispetto a queste questioni esiste un dibattito interno e guardo a quello».
E a chi dice che l’opposizione manca di vigore: «Quando non possono prendersela con la maggioranza se la prendono con l’opposizione. Io amo la democrazia, chi vince (in maggioranza e in opposizione) governa. Non si può piacere a tutti. Poi ciascuno di noi risponde all’elettorato che l’ha sostenuto, portando avanti gli interessi dei cittadini. Dopodiché ognuno ha il suo tono, non mi appartengono né il livore né modi troppo concitati. Difendo con fermezza l’operato dell’opposizione».