Continua la bagarre sulla riapertura del Tribunale, FdI attacca Stasi «e la sua banda di tifosi»
Per il Coordinamento di Fratelli d'Italia «si è di fronte all'azzeramento di ogni credibilità istituzionale di un Sindaco e di una Giunta sistematicamente impreparata e latitante su tutte le questioni e opportunità aperte»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Da una parte, il Sindaco finge formalmente di accogliere gli inviti, come l'ultimo del Senatore Ernesto Rapani in vista dell'importate Commissione Giustizia di Palazzo Madama del 12 aprile scorso, a fare squadra soprattutto in questo momento storico particolare, rispetto all'ormai più vicino raggiungimento del comune obiettivo della riapertura dell'ex Tribunale di Rossano attraverso la revisione della geografia giudiziaria ufficialmente annunciata dal Ministro della Giustizia Nordio. Dall'altra, dallo stesso Primo Cittadino e diretto alla banda dei propri tifosi, arriva evidentemente sotto traccia l'ordine di gettare il più possibile fango mediatico contro tutti gli avversari della rivoluzione (che nessuno vede però). Ecco ancora una volta la doppia morale della Dottrina Stasi».
Inizia così la nota stampa del circolo cittadino di Fratelli d’Italia che continua: «Per il Coordinamento di Fratelli d'Italia si è di fronte all'azzeramento definitivo di ogni minima credibilità istituzionale di un Sindaco, di una Giunta e di un'intera, sedicente classe politica e dirigente che sistematicamente impreparata e latitante su tutte le questioni e opportunità aperte; che vergognosamente incapace di chiedere conto alla propria amministrazione comunale di tutti i gravissimi e documentati attentati alla trasparenza, alla correttezza ed all'etica politica e di governo; che tanto esperta di selfie settimanali sui nuovi look di capelli quanto irresponsabilmente priva di ogni visione della Città oggi e per i prossimi anni, tuttavia resuscita soltanto se richiamata dal proprio demagogo a inveire, mistificare ed a disinformare. Una tragicomica pattuglia di zombie».
«Non si spiega in altro modo la schizofrenia politico-istituzionale di questi ultimi giorni. È dalla stessa delirante e ormai nervosissima fucina rivoluzionaria (quella della vernice!), che escono fuori, infatti, sia continue e ipocrite telenovele senza capo né coda di un Sindaco che, messo all'angolo dall'efficacia eloquente delle iniziative parlamentari sul Tribunale così come sulla Statale106 e in generale dal decisionismo, dalla chiarezza e coerenza dell'Esecutivo Meloni, non riesce più a trattenere l'accumulata frustrazione pubblica rispetto a una fotografia di fallimenti ed insuccessi locali, territoriali e regionali su tutti i fronti; sia, addirittura nelle stesse ore, da quella stessa fucina di odio sociale, partono miserabili quanto vani tentativi di aggressione politica degli avversari, puntualmente eseguiti dai sostenitori al fischio del capo e dai talebani di un linea che non può definirsi neppure di ordinaria amministrazione, priva di ogni aggancio con la realtà; una vera e propria farsa che giorno dopo giorno crolla sotto il peso dell'inadeguatezza sostanziale degli attuali amministratori rispetto al peso delle sfide storiche sul piatto, rispetto alla complessità del governo della terza città dalla Calabria, rispetto soprattutto alla mancanza di quelle competenza e serietà necessarie per interpretare ruoli e funzioni pubbliche ricoperti invece per caso».
«Per quel che ci riguarda – aggiungono – continueremo a privilegiare la massima e puntuale trasparenza e correttezza di informazione nei confronti di una cittadinanza e di un territorio che rifuggono dalle ossessioni limitanti e dannose di Stasi & dei suoi tifosi. Una pessima parentesi da chiudere. Oggi più che mai – sottolineando i dirigenti FdI – rispetto all'obiettivo che si sta oggettivamente avvicinando della riconquista del fondamentale presidio di giustizia per quest'importantissima area della Calabria e di cui Stasi ha evidente paura politica, ritengono doveroso mettere da parte ogni inutile divisione, ogni inefficace distinguo, ogni assurda parentesi e ogni infondata ricostruzione e rivendicazione di primogeniture, di impegni populistici, di sit in tra nullafacenti, di finti digiuni o di simpatiche pedalate messe in scena solo per riempire forse vuoti personali, per ingannare tutti e per vendere tutto quel fumo dal quale Corigliano-Rossano è stata fino ad oggi circondata e di cui molto presto si libererà, anzi si sta già liberando».