Violenza di genere e cyberbullismo, Olivo: «Per combatterli serve condividere strategie»
Per l'assessore provinciale sono encomibili iniziative come il Presidio di gentilezza al "San Nilo" e l'evento #cuoriconnessi della Polizia di Stato
CORIGLIANO-ROSSANO – Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, vera e propria piaga sociale e problema di salute pubblica, così come la violenza di genere che spesso viene consumata tra le mura domestiche, «devono essere combattute condividendo insieme ad istituzioni, mondo della scuola e famiglia, strategie di intervento utili ad arginare i comportamenti a rischio ed educare dal basso all’accoglienza, alla solidarietà e al rispetto dell’altro».
Sono questi alcuni dei passaggi principali ribaditi dall’assessore provinciale Adele Olivo nel corso della cerimonia di inaugurazione del Presidio di Gentilezza per la Pace posto all’ingresso del Liceo Classico San Nilo, nel centro storico di Rossano.
La Olivo coglie l’occasione per complimentarsi sia con il Polo liceale di Corigliano-Rossano che con gli organizzatori dell’evento #cuoriconnessi – insieme per sconfiggere il cyberbullismo, al quale ha partecipato ieri (martedì 22) al Teatro Metropol, per l’impegno portato avanti nella sensibilizzazione su fenomeni così importanti.
La targa ed il murales che campeggiano all’ingresso dell’Istituto di via XX Settembre saranno lì per ricordare che l’arroganza, la prepotenza, la maleducazione che sono l’esatto opposto della gentilezza, vanno combattute quotidianamente: nel linguaggio, nelle relazioni tra persone, nelle immagini e nella dimensione sociale. Vale anche per il web.
«È vero – aggiunge la Olivo - che la battaglia contro il fenomeno del cyberbullismo e dei rischi che si corrono sulla rete può e deve partire dai fruitori di questo strumento tanto affascinante quanto potenzialmente pericoloso quanto lo sono i singoli utenti. Ma è anche vero che alla famiglia, al mondo della scuola e anche alle istituzioni, tocca il compito di vigilare e sensibilizzare all’uso consapevole del web, per avere meno vittime e più ambasciatori delle opportunità che ne possono derivare. Al raggiungimento di questo obiettivo – conclude la Olivo – sono chiamati a contribuire tutti».