Oltre 1200 studenti al Metropol per il progetto "Cuori Connessi"
Un progetto organizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con Unieuro per «diffondere la cultura del corretto uso della tecnologia attraverso la divulgazione di quei valori su cui deve basarsi una società moderna e soprattutto civile»
CORIGLIANO-ROSSANO – Si è tenuto questa mattina, al Cinema Teatro Metropol di Corigliano-Rossano, l’evento organizzato dalla Polizia di Stato e dal Commissariato di Corigliano-Rossano, guidato dal dirigente Cataldo Pignataro che ne ha curato l'organizzazione, insieme ad Unieuro e rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di II grado sui temi legati al cyberbullismo.
Il progetto, che ha visto il coinvolgimento di circa 1200 studenti, ha come scopo la prevenzione dei crimini commessi in rete.
L’obiettivo di tale iniziativa è «diffondere la cultura del corretto uso della tecnologia attraverso la divulgazione di quei valori su cui deve basarsi una società moderna e soprattutto civile, contrastare il cyberbullismo, il body shaming, il sexting, le fake news e le altre numerose forme di distorsione della rete. Sono questi i pilastri su cui si basa #cuoriconnessi, che in maniera pragmatica racconta storie ed esperienze di vita online, puntando al dialogo tra adolescenti, genitori ed insegnati».
Ad introdurre la giornata, il Questore di Cosenza, Michele Spina, che ha rivolto un saluto ai presenti e ai numerosi studenti intervenuti sottolineando come le iniziative della Polizia di Stato, siano davvero in grado di smuovere nelle nuove generazioni la consapevolezza sull'uso corretto delle nuove tecnologie e dei social network.
Il momento cardine, che rappresenta poi il format del progetto itinerante, è stato il racconto da parte del giornalista e storyteller Luca Pagliari delle storie documentate e raccolte nei libri-volumi distribuiti nelle varie tappe della campagna #cuoriconnessi.
Il docufilm presentato oggi è stato quello di Alessia Piga, una ragazza vittima di bullismo e cyberbullismo, che è riuscita grazie all’aiuto della famiglia e delle istituzioni ad uscire dall’incubo in cui era stata trascinata.
Un momento molto toccate che ci ha messo difronte alla drammatica condizione di chi soffre a causa delle violenze e delle aggressioni verbali che, non dimentichiamolo, causano nelle vittime un dolore talmente profondo da apparire insuperabile e inconsolabile. Molti, infatti, sono i ragazzi che non riescono a reggere a tali pressioni cedendo il passo allo sconforto e compiendo poi il gesto estremo.
Al termine del format Cuori Connessi si è tenuta una Tavola Rotonda moderata dalla giornalista Anna Russo, alla quale hanno partecipato il Direttore del Centro per la Sicurezza Cibernetica di Reggio Calabria Mario Lanzaro, il Commissario Capo Maria Laura Creazzo e Valentina Draetta, Magistrato della Procura della Repubblica di Castrovillari e gli studenti presenti. Nonostante la disattenzione del resto dei giovani presenti alcuni ragazzi sono riusciti a porre alcune domande relative alle azioni di contrasto del fenomeno messe in atto dalle istituzioni preposte.
Nell'ambito dell'iniziativa, sono stati poi presentati gli Oculus del progetto "Nei panni di Caino per capire le ragioni di Abele", a cura del personale della Polizia di Stato. Il sostegno a questo progetto educativo/formativo evidenzia lo spirito della missione della Polizia di Stato riassunta nel motto "Esserci Sempre", al servizio della gente, per la gente e tra la gente.
È infine intervenuto, offrendo alla platea presente anche la sua testimonianza, Antonio Vaglica, vincitore della recente edizione di “Italia’s got Talent” che ha allietato il pubblico con varie esibizioni.