Furgiuele a Co-Ro torna a "sventolare" il mantra della Statale 106 e del Tribunale
Il rieletto parlamentare calabrese del carroccio in tour sullo Jonio attacca il Reddito di cittadinanza («è stato voto di scambio») e suscita l’ira della Baldino: «Parole assolutamente vergognose»
CORIGLIANO-ROSSANO – Domenico Furgiuele riparte da Corigliano-Rossano. La città sede del collegio che lo ha rieletto alla Camera per un secondo mandato tra le fila della Lega «sarà la mia seconda casa». «Eleggendomi – ha detto – avete eletto un nuovo rappresentante del territorio». Queste le parole del parlamentare del Carroccio intervenuto ieri in una conferenza stampa organizzata dalla base del partito proprio nella terza città della Calabria e che è stata l’inizio di una lunga giornata che lo ha visto in giro per tutto il territorio ionico, accompagnato da Maria Carmela Iannini (già candidata leghista nel collegio proporzionale della Camera) e dal sindaco di Crosia Antonio Russo.
Furgiuele a Co-Ro ha parlato di «militanza». «Un termine – ha precisato – che per tanti potrebbe sembrare desueto ma che per noi e per me, che arrivo da una lunga esperienza nel mondo della destra sociale, rappresenta l’essenza della politica». E questo metodo, quello della partecipazione attiva, sarà proprio il leitmotiv che caratterizzerà la sua attività politica e quella del partito sul territorio. «Qui apriremo una sezione politica – ha annunciato – che sarà punto di riferimento per i cittadini. Faremo attività e saremo attenti alle problematiche stringenti del territorio». Due su tutte: la Statale 106 e il Tribunale. Che ormai sono due «mantra» davvero inflazionati, quasi una burla, una presa in giro per il popolo della Sibaritide. E questo lo sa bene Furgiuele che precisa: «So che qui qualsiasi parte politica è venuta a fare promesse senza mai portare a casa nessun risultato. È proprio con questa consapevolezza che oggi io metto in campo il mio impegno mettendomi di fianco a voi per rivendicare la soluzione delle grandi vertenze di questo territorio. E lo faremo – ha detto – proprio attraverso il metodo della militanza che ci consentirà di essere una spina nel fianco delle istituzioni che molto spesso girano la faccia dall’altra parte».
Non sono mancate, poi, le stoccate agli avversari politici in un bilancio della campagna elettorale che ha visto i collegi jonici di Corigliano-Rossano assegnati entrambi al centro destra. «Il reddito di cittadinanza è un vergognoso voto politico di scambio, un vero e proprio ricatto». «La strategia di un competitor che mi ha definito immigrato politico – ha detto Furgiuele – non ha pagato, mentre dall’altra parte abbiamo registrato un vergognoso voto politico di scambio, attuato dal Movimento Cinque Stelle, cavalcato dai candidati e difeso da Conte. Quella misura è un vero e proprio ricatto».
Parole che hanno mandato su tutte le furie la deputata pentastellata anche lei eletta nel collegio plurinominale calabrese e diretta competitor di Furgiuele nel collegio di Co-Ro, Vittoria Baldino, che ha definito le parole del leghista sul Reddito di Cittadinanza «assolutamente vergognose e offensive per migliaia di cittadini in difficoltà».
«Quanto espresso dal deputato – ha sottolineato la Baldino - rimarca semplicemente un vergognoso attacco politico, più che al m5s, a migliaia di cittadini che oggi usano il reddito di cittadinanza per pagare prevalentemente bollette, spesa e debiti. Li si considera incapaci di esprimere una visione di Paese per sé stessi e per i propri figli? Si vuole affermare che la visione politica sia solo appannaggio delle élite illuminate? Sappia Furgiuele che sta solo creando una lotta di classe»