La consacrazione di Rapani, l’exploit di Baldino e la rincorsa d’onore di Papasso
Cala il sipario sul circo elettorale anche nella Sibaritide-Pollino dove il centrodestra rispecchia il trend nazionale, conquistando i due collegi uninominali di Camera e Senato. M5s ancora vivo tra la gente. Il Pd? È un partito da rifondare

CORIGLIANO-ROSSANO – Senza dubbio nella Sibaritide-Pollino il risultato più incisivo di questa campagna elettorale, per le insolite Politiche estive, lo porta a casa il centro destra e Fratelli d’Italia. E questo, non solo perché il “vento” di destra che ha investito l’Italia non poteva non soffiare anche sulla Calabria del nord-est ma anche perché le urne hanno consegnato un risultato storico, che restituisce (e se vogliamo, ristabilisce) un quadro nuovo negli equilibri politici e partitici, soprattutto nelle grandi città: Corigliano-Rossano e Castrovillari.
Ernesto Rapani da Corigliano-Rossano diventa per la prima volta senatore della Repubblica. A 55 anni, l’architetto e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia andrà a sede sul massimo scranno della rappresentanza istituzionale dopo una vita fatta di gavetta politica, militanza e buoni risultati amministrativi. La sua carriera politica inizia da giovanissimo attivista del Fronte della Gioventù (formazione giovanile del Movimento sociale italiano) che lo porta, ad inizio degli anni ’90, a rivestire il ruolo di consigliere comunale nella prima e storica consiliatura del sindaco Caputo a Rossano. Che successivamente lo chiamerà in giunta e da assessore all’urbanistica contribuirà alla stagione di rigenerazione urbana e infrastrutturale che il capoluogo bizantino visse in quegli anni. Con il nuovo millennio Rapani diventa consigliere provinciale di Cosenza sempre tra le fila di Alleanza nazionale prima e del Pdl poi. E da lì un lungo cammino istituzionale e politico contraddistinto da una forte coerenza ai valori e agli ideali della destra sociale italiana. Quando la Meloni nel 2012 a 40 giorni dalle elezioni politiche fonda Fratelli d’Italia, dando un orizzonte al popolo di destra rimasto orfano di Alleanza Nazionale, Rapani è lì di fianco all’ex ministro della Gioventù nei quadri dirigenziali nazionali del partito. E lì rimarrà sempre. A distanza di 10 anni da quel nuovo percorso proprio FdI lo consacra senatore.
Queste elezioni, poi, ci dicono anche dell’exploit di Vittoria Baldino e del suo Movimento 5 Stelle che nell’area jonica continua ad avere un suo forte perché. È mancato davvero poco che la portavoce pentastellata, nata a Paludi e residente a Roma, non compiesse l’impresa di guastare la festa al centro destra su un “seggio sicuro” assicurato al leghista lametino Domenico Furgiuele. Una vera e propria rincorsa all’ultimo voto quella dei pentastellati – fatta grazie ad un gran lavoro di squadra in cui si è fatto valere anche il consigliere regionale Tavernise - che, seppur non riscuotono lo stesso successo di 5 anni fa, comunque mantengono un nocciolo duro in Calabria. La Baldino non entrerà per la porta dell’Uninominale ma per lei si spalancano i battenti della Camera dei Deputati grazie al listino bloccato che il Movimento le ha riservato proprio dietro al procuratore antimafia Cafiero De Raho. Spetterà a lei sintetizzare la voce di questo territorio e i suoi problemi, sostenendoli all’interno del Parlamento.
Non da ultimo c’è la sorpresa Papasso. Il sindaco di Cassano, schierato nella coalizione con meno chance tra tutte a conquistare il seggio di Corigliano-Rossano, ha compiuto una rincorsa d’onore. Probabilmente tra tutti i candidati è quello che si è speso di più, che ha camminato di più, che ha portato idee, programmi e sintesi nella casa diroccata del centro sinistra. Non gli è riuscito il colpaccio della vittoria, ma questo Papasso lo sapeva sin dall’inizio. Nonostante tutto non ha arretrato di un millimetro. Anzi, si può dire di aver frenato quell’emorragia di voti che dal centro sinistra si è riversata quasi totalmente sul M5S. E a proposito il primo cittadino cassanese, socialista nel Dna, ha dovuto combattere con un altro male intestino alla sua coalizione: l’incapacità del Partito Democratico di ritrovare la sua autorevolezza. Il Pd perde e perde malamente in ogni angolo di un territorio storicamente rosso. Perde a Castrovillari dove appena un anno e mezzo fa aveva rieletto a sindaco Mimmo Lo Polito, perde nei centri della Sila Greca e dell’Arberia, roccaforte di voti e consensi da sempre. Perde, in malissimo modo, a Corigliano-Rossano dove – ancora una volta – i dem non riescono a superare la soglia dei duemila consensi attestandosi sotto il 10%. Insomma, un partito da rifondare.