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Trebisacce, Remo Spatola è il nuovo segretario del PD, ma è già polemica. Per Leonetti è «divisivo»

4 minuti di lettura

TREBISACCE – Remo Spatola, architetto, dal 1998 al 2002 nell'amministrazione guidata da Antonio Mundo e già componente della direzione provinciale del Partito Democratico, è il nuovo segretario del Partito Democratico del Circolo cittadino del Comune di Trebisacce.

La sua è un’elezione che nasce tra diverse polemiche e che spacca nuovamente un circolo già lacerato da diversi conflitti interni, che proprio in questa nuova nomina aveva cercato, nel confronto e nella discussione seppur accesa, di trovare un’unità di intenti che tuttavia non si è concretizzata, leggendo i risultati delle urne.

Su 17 aventi diritto al voto hanno partecipato al congresso 14 tesserati. Al momento del voto 2 dei quattordici hanno abbandonato il congresso, in segno di protesta, chiedendo che tale scelta fosse messa a verbale.

Dei restanti 12 votanti, 5 hanno votato per Spatola, unico candidato, e altre sette hanno espresso scheda bianca.

La votazione, assolutamente legittima, investe della guida del circolo cittadino un Segretario che parte tuttavia già in minoranza.
Spatola nel suo intervento di presentazione della candidatura ha voluto sottolineare la necessità di ridare forza al PD cittadino,
di renderlo incisivo sulle questioni che preoccupato il tessuto sociale, ritrovando il proprio ruolo di realtà che si pone al servizio dei cittadini, soprattutto delle fasce sociali più deboli, richiamando, infine, una certa visione gramsciana della politica.

Il congresso si è aperto con due candidature, quella dello stesso Remo Spatola e quella di Maria Francesca Aloise, già Presidente del Consiglio e Assessore dell’ultima consiliatura Mundo. Aloise, riscontrando che sulla propria candidatura non ci sarebbe stata l’unità del circolo, pur avendo ai numeri la maggioranza dei voti facilmente calcolabile dato l’esiguo numero dei votanti, e giudicando la stessa unità come elemento essenziale per lavorare alla ricostruzione di un partito che alle ultime elezioni comunali non è riuscito ad esprimere un candidato, ha ritirato la propria disponibilità.

Nel corso della discussione è emersa una terza figura, quella di Michele Leonetti, proposta da uno dei tesserati. Tale candidatura avrebbe dovuto essere di superamento, cioè avere la capacità di unire le diverse correnti del circolo su una candidatura unitaria.

La candidatura di Leonetti, così come quella dell’Aloise, avrebbe avuto, a quanto pare, la maggioranza dei voti e avrebbe consentito l’elezione di un nuovo segretario del circolo, senza tuttavia unirlo.
Non si sarebbe trattato quindi di un voto all’unanimità, elemento invocato da più tesserati nel corso del congresso e delle riunioni che l'hanno preceduto.

Nell’ipotizzare la propria disponibilità alla candidatura al segretario Leonetti ha chiesto a Spatola di fare un passo indietro alla luce di una presunta posizione di minoranza, poi confermata dal voto finale, nel circolo, al fine, “permettere l’inizio di una nuova stagione”.

Va precisato che Michele Leonetti ha ricoperto svariati ruoli di primordine, sia nel Partito Provinciale Giovanile del Pd che a livello Universitario, in qualità di Senatore Accademico dell’Unical dove è risultato primo eletto con oltre 1600 voti di preferenza.

Spatola, in modo assolutamente legittimo ed esercitando in pieno il proprio diritto all’elettorato passivo, dopo aver ascoltato chi sostenuto il suo nome, ha invece ritenuto di voler confermare la propria candidatura.

Di fronte a questa scelta, ritenendo impossibile creare un percorso unitario, come lo stesso ha dichiarato, Leonetti ritirato la propria candidatura.

Queste le dinamiche dettagliate che hanno portato ai risultati di voto che vi abbiamo testimoniato all’inizio dell’articolo.

Ora toccherà al nuovo segretario ristabilire l’armonia tra i tesserati, lavorare per aumentarne il numero, e intraprendere un percorso che possa riportare il partito PD tra i protagonisti del tessuto sociale cittadino.

A supportare Spatola in questo complesso compito, in qualità di membri del direttivo ci saranno Mario Tarsitano, Biagio Gambardella, Francesco Agrelli, e Giampiero Regino, segretario uscente.


Certo, è impossibile negare che è un’elezione che nasce nella polemica. In un comunicato stampa diffuso da Michele Leonetti all'indomani del congressosi legge infatti:

Remo Spatola si conferma divisivo! La persona sbagliata al posto giusto. Oggi più che mai abbiamo bisogno di forze fresche capaci di aggregare i giovani e non solo. Non ho mai visto una vicenda così ambigua e irragionevole. Un segretario viene eletto in un clima di contestazione così surreale che risultano più schede bianche voti ottenuti, solo 5, non contando i 2 tesserati che hanno abbandonato la sala per protesta.

 Il tutto evidenza senza dubbio alcuno che il circolo di Trebisacce al momento è in mano ad un segretario che non rispecchia il volere non solo degli stessi tesserati ma con il suo atteggiamento rischia, se non ha già, ridotto il circolo ad un mero riflesso di quello che lui rappresenta. La vecchia politica che nulla a che vedere con quello che la società oggi richiede. Chiaramente sintomo di una poca lungimiranza politica, che ha portato il segretario ad accettare un risultato a dir poco distruttivo e squalificante, ma, soprattutto, rende poco credibile il ruolo di Segretario ricoperto con questi metodi. Un Segretario che si ritrova nuovamente in minoranza.

Questo partito, o quello che resta del partito locale, è un Partito poco attrattivo; in controtendenza rispetto alla mozione congressuale di Nicola Irto (Segretario Regionale del Pd), in cui si parla di “rigenerazione del partito”, per avvicinare donne, uomini e giovani di buona volontà.

Questo atteggiamento positivo si è evidenziato non solo con l’elezione di Irto, ma anche con l’elezione di Vittorio Pecoraro come Segretario Provinciale del Pd Cosentino, e con l’elezione del giovane segretario del Pd Villapianese Guida.  Purtroppo a Trebisacce questo non è stato possibile a causa di logiche di sistema che hanno reso il Pd cittadino il fanalino di coda.

Questo metodo di fare politica così strutturato non è attrattivo per i giovani che si vogliono dedicare alla buona politica, non si riuscirà ad aggregare, ma sarà distruttivo non solo per il Segretario (Remo Spatola) ma anche per la Sinistra intesa in senso ampio. Il circolo si ritrova ad essere nuovamente diviso a causa delle stesse persone che l’hanno ridotto all’inesistenza politica territoriale, non riuscendo neanche a formare una lista alle ultime amministrative comunali.

Con questo gesto compiuto da Remo Spatola abbiamo perso tutti! In Primis ha perso la comunità di Trebisacce, l’aggregazione, la visione di una nuova rigenerazione, ma soprattutto ha perso il cambiamento e la speranza di una buona politica a discapito della bramosia di pochi sui molti.

Questo atteggiamento deve essere stigmatizzato e condannato per merito e metodo irragionevole; nonostante il circolo abbia dato una lezione di sapienza politica, il Segretario Remo Spatola, con mio rammarico, non ha colto molti dei gesti che spesso sono più importanti delle parole

Infine, la cosa che davvero resta di cattivo gusto è l’insegnamento che i “veterani” del circolo hanno dato a tutti gli iscritti. Un gesto diseducativo figlio di logiche aride e in controtendenza con una politica nuova, aggregante e di ampio respiro”.

Insomma, non c’è pace per il PD a Trebisacce.

D’altronde Stefano Benni sosteneva che “La comunicazione perfetta esiste. Ed è un litigio. Ma è anche vero che non si può… discutere sempre e per sempre.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.