Il Partito democratico corteggia Stasi per una candidatura credibile nel collegio jonico
Ore frenetiche all’interno dei partiti, nel Pd più di tutti che cerca “occhi di tigre” per contrastare l’avanzata di Fratelli d’Italia. Per il collegio della Sibaritide l’uomo del riscatto potrebbe essere il sindaco di Co-Ro. Cederà? Ecco la risposta
CORIGLIANO-ROSSANO – A.A.A. candidati con “occhi di tigre” cercasi. L’annuncio è chiaro e parte direttamente dalla segreteria nazionale del Partito democratico. L’annuncio è arrivato anche sullo Jonio dove sussiste un collegio camerale, quello di Corigliano-Rossano che ricomprende il Pollino, la SIbaritide e l’intera provincia di Crotone, tra i più incerti di tutto lo stivale. Qui per vincere la battaglia elettorale più che un candidato con gli occhi di tigre serve proprio un candidato-tigre. E questo vale non solo per il Partito democratico ma per tutti gli altri schieramenti, da destra a sinistra, nessuno escluso.
Mentre il centrodestra pare abbia più chiare le mosse da fare sul territorio anche se di nomi ancora non se ne fanno, così come anche il Movimento 5 Stelle pronto (forse) a schierare in testa un oriundo, il Partito democratico starebbe invece cercando di piazzare la personalità migliore che possa mietere entusiasmo e consensi. Uno su tutti: Flavio Stasi che con i democrat sembra aver stabilito il più classico dei rapporti giovanili fatti di odio e amore, con picchi di entusiasmo e delusione.
Il sindaco di Corigliano-Rossano potrebbe essere una carta vincente per i democrat, incarnando lo spirito riformista, l’elemento di novità e rottura, con una forte carica ideologica. Un po’ come lo fu ai tempi Debora Serracchiani che nel 2009 ebbe il coraggio di mettersi contro i quadri del partito democratico avviando, di fatto, una vera e propria rivoluzione politica all’interno dei dem che, da allora, trovarono la forza di concludere la loro transizione ideologica verso quella che è oggi la realtà del PD. Il paragone con Stasi non è lontano. Anche se sono diversi i tempi.
Di “posti sicuri” per essere eletti al parlamento ce ne sono pochissimi e tutti blindati. Le difficoltà ma soprattutto le incertezze per Stasi, che in realtà avrebbe la possibilità solo di concorrere per la Camera dei Deputati, non avendo ancora maturata l’età dei 40 anni che potrebbe aprirgli la porta del Senato, sono tante e tutte con un peso specifico nella scelta.
Certo lusinga per un giovane sindaco essere corteggiato dalle alte sfere del più grande partito italiano. E la tentazione – crediamo – sia forte a condurre una campagna elettorale di grandi motivazioni.
Ma ci sono anche i contro. Non solo l’incertezza del risultato che pur vedendo concorrere il sindaco della città capofila del collegio elettorale – dicevamo – non è scontato. Bisogna tenere in considerazione anche le regole del gioco. La candidatura di Stasi significherebbe immediate dimissioni dalla carica di sindaco. La candidatura, infatti, è incompatibile con il ruolo istituzionale che oggi ricopre alla guida di Corigliano-Rossano. Pertanto, Stasi se davvero volesse intraprendere la strada verso la Camera dovrebbe per prima cosa rassegnare le sue dimissioni entro il 25 agosto. Dimissioni che in realtà diventerebbero definitive perché non ritraibili nei successivi 20 giorni.
È possibile che ciò avvenga in questo momento? In una contingenza storica che da la possibilità alle Amministrazioni comunali di gestire con ampi margini e grandi risorse la cosa pubblica? No. Il «no grazie!» di Stasi al Pd potrebbe essere già pronto. Non si candiderà e continuerà a fare il sindaco di Corigliano-Rossano.
L’aspetto interessante di tutta questa storia, però, è che i democrat di Corigliano-Rossano non hanno un piano B (in realtà non hanno avuto nemmeno il Piano A considerato che Stasi ha interloquito con i vertici nazionali del partito). E, dunque, nulla di più scontato che il Pd nei collegi di Co-Ro candiderà, all’uninominale, qualcuno con poche o nessuna chance di vittoria e al plurinominale qualcun altro catapultato dall’alto.