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Trebisacce 22: non c'è pace tra i democrat, continua il fuoco amico. Lettera aperta di Remo Spatola

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TREBISACCE - Si propaga e aumenta di intensità, giorno dopo giorno, il fuoco del dialogo politico in quel di Trebisacce, in vista della prossime elezioni amministrative del 12 giugno e soprattutto della presentazione delle liste del 14 maggio.

Bersaglio, dopo il J'accuse di Maristella La Manna (leggi qui), incaricato locale per le trattative del M5S, è di nuovo il Partito Democratico.
Anche questa volta i colpi arrivano dallo stesso lato della barricata politica, ma da ancora più vicino.

A scrivere una lettera aperta alla comunità di Trebisacce è Remo Spatola, architetto, tesserato PD, iscritto al circolo di Trebisacce e membro del direttivo, già vicesindaco del comune ionico dal 1998 al 2002 nell'amministrazione guidata da Antonio Mundo e già componente della direzione provinciale del Partito Democratico.

Spatola, negli anni, non ha lesinato personali e pungenti analisi. Anche questa volta, come nel suo stile, non le manda a dire: «E’ davvero molto triste assistere impotente allo scempio politico-culturale che si sta consumando ai danni della nostra Trebisacce. In questi giorni di isterica frenesia politica, e al proliferare di candidati Sindaco, si sente forte il suono dell’autoreferenzialità e di presunte competenze, acquisite all’improvviso, di cui tutti sarebbero portatori e depositari. Tutti con il solo compito di ripristinare a Trebisacce democrazia e legalità. Tutti contro tutti, ciascuno rinchiuso nel proprio piccolo recinto di presunzione, millantando schiere di sostenitori e militanti che nessuno ha il coraggio di mostrare all’opinione pubblica. Nubi scure e minacciose si addensano sul cielo di Trebisacce. Politici improvvisati e incompetenti si apprestano a contendersi quello che rimane della nostra Cittadina. Uomini senza storia politica e senza alcuna investitura popolare, rivendicano ruoli che nessuna prova elettorale ha loro riconosciuto. Lo spazio politico che i Partiti, colpevolmente, hanno lasciato rischia di essere occupato irrimediabilmente da improvvisatori di ogni sorta animati solo dalla voglia di ricoprire ruoli e posizioni politico amministrativeMentori anonimi si affannano in incontri per scoraggiare taluni e promuovere altri per facilitare e favorire possibili alleanze che condurranno tutti alla vittoria elettorale. Chiacchiericcio provinciale e senza visione politica, che rischia di compromettere in modo severo il normale dibattito politico- culturale intorno ai grandi temi che riguardano il futuro di Trebisacce, e le future generazioni. Calderoni indistinti, di improvvisate coalizioni politiche, racchiudono in se populisti, qualunquisti, apolitici, rivoluzionari, uomini di sinistra e uomini di destra, tutti forti delle loro visioni strategiche, propugnatori del principio che la differenza è un valore assoluto, mentre per tutti gli uomini di buon senso tutto questo è assoluta confusione e litigio garantito e mancanza di visione politica. Questo tempo che ci separa dalla data delle elezioni, temo che non sarà il tempo della riflessione e del ravvedimento, ma piuttosto il tempo delle reciproche delegittimazioni. Tutta questa confusa e anomala situazione produrrà il disfacimento dei principi che ispirano l’impegno e l’appartenenza politica in favore di un pressapochismo culturale che è il solo responsabile dello scadimento del dibattito politico».

Dopo aver dipinto la propria visione del quadro sociopolitico trebisaccese, Spatola, lancia un chiaro attacco al proprio partito:

«In tutta questa confusa ed incerta situazione non brilla certamente il ruolo del Partito Democratico che, dopo anni di silenzio assordante, non solo non riesce a fare chiarezza sul suo ruolo, nonostante dichiarazioni pubbliche di fittizie alleanze di centro-sinistra, ma trova il tempo di fare riunioni segrete per indicare sindaci, che nulla hanno a che fare con la storia del centro-sinistra. Ripristinare il normale dibattito politico è il compito difficile cui tutti saremo chiamati dopo la fine del qualunquismo e del pressapochismo. Trebisacce non può affidare il suo futuro a chi è senza passato politico e senza una visione programmatica e politica».

Di fronte a tutto ciò, all'aumento progressivo delle candidature, ai rovesci di fronte, al fuoco amico all'interno dei partiti, restano attoniti e spaesati i cittadini di Trebisacce, che, proprio come nel ritornello di un famoso cartone animato degli anni '80 dedicato ai giochi di potere della corte di Francia si chiedono: "Colpi di qua, colpi di là, cosa accadrà, cosa accadrà?"

 

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.