Lavorare al nord, restando al sud: è questo il south working «ma la politica non coglie l'opportunità»
Il consigliere regionale Bevacqua: «Contribuire a permettere che questi lavoratori qualificati restino nei loro luoghi di origine, sarebbe un investimento lungimirante e dai plurimi effetti»
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CALABRIA - «Già a metà 2020 avevamo proposto alla giunta regionale di incentivare il south working e renderlo stabile, utilizzando una parte delle centinaia di milioni resi disponibili dalla flessibilità europea».
«Oggi, una grande azienda che si occupa di ricerca e selezione del personale, ha firmato un protocollo d'intesa per promuovere quel telelavoro che durante la prima fase della pandemia, molte imprese del nord avevano concesso a diversi giovani diplomati e laureati calabresi. La giunta del 2020 non ci diede ascolto e preferì dilapidare risorse in misure inutili e di corto respiro. Speriamo che la Giunta del 2022 si impegni a recuperare il tempo perduto».
È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, che aggiunge: «Contribuire a permettere che questi lavoratori qualificati restino nei loro luoghi di origine, sarebbe un investimento lungimirante e dai plurimi effetti: questi luoghi, infatti, sono spesso piccoli centri, a rischio spopolamento e perdita delle loro migliori energie umane. Si parla tanto di evitare la fuga di cervelli: ecco, questa è un'ottima occasione per la politica calabrese per dimostrare di saper cogliere un'occasione e di saper guardare al futuro».