Scuolabus, Nuova Longobucco: «La trasparenza è un problema per l’Ex sindaco Pirillo»
È quanto dichiarano Katia Pellegrino e Domenico Romano che aggiungono: «Sulla questione covid continua a offendere le istituzioni. La corte indaghi su oltre 6000 euro destinati ai tamponi»

LONGOBUCCO - «Dichiarazione dopo dichiarazione, dimenticando di esser stato sonoramente sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, l'ex Sindaco continua ad offendere tutte le istituzioni, dal commissario al Prefetto, dal Ministro dell'Interno allo stesso Presidente del Consiglio che nella sua ultima conferenza stampa ha ampiamente motivato la linea ufficiale del Governo di non chiudere le scuole, se non in caso di lockdown generale. E così, quella che dovrebbe essere sottolineata soltanto come la bocciatura politica su tutta la linea del suo mandato amministrativo, invece di indure a riflessione e silenzio, in ogni patetico intervento dell'ex Primo Cittadino diventa la causa di tutte le questioni aperte a Longobucco, a partire dalla nuova ondata pandemica che sta colpendo allo stesso modo tutti i territori italiani».
È quanto dichiarano Katia Pellegrino e Domenico Romano, già consiglieri comunali del gruppo La Nuova Longobucco, ribadendo la gravità di affermazioni e ricostruzioni che non soltanto continuano a disinformare ed a mistificare la realtà (si veda lo scandalo delle oltre 6000 euro liquidate per 250 tamponi fantasma su cui aspettiamo l'intervento della Corte dei Conti) ma che di fatto delegittimano ruolo e funzioni del commissario prefettizio e dello Stato che esso oggi rappresenta per tutta la comunità.
«Ci rendiamo perfettamente conto – continuano – che la reiterata strumentalizzazione dell'emergenza pandemica avrebbe rappresentato per l'ex sindaco una formidabile ed ulteriore occasione per camuffare di misera demagogia e di pessimo paternalismo la sostanziale inerzia ed incapacità programmatico-amministrativa che ha caratterizzato invece il suo mandato azzerato da una crisi conclamata da molto tempo».
«Ma è andata diversamente - spiegano - e sarebbe ora che Pirillo se ne facesse finalmente una ragione, senza tentare di far passare anzi tutto il commissario Giordano, al quale confermiamo la nostra solidarietà e tutti gli altri comuni calabresi ed italiani, con gli stessi numeri Covid di Longobucco, come enti sgovernati da una banda di irresponsabili rispetto alla preoccupazione generale e diffusa. Perché non è affatto così. Perché eravamo e restiamo tutti allarmati dalle nuove ondate virali ma non per questo rinunciamo alla serietà, alla onestà intellettuale ed al rispetto scrupoloso delle istituzioni e delle competenti autorità sanitarie impegnate ogni giorno, nonostante Pirillo non sia più sindaco, a tutelare la salute di tutti, inclusa quelle di bambini, studenti e insegnanti».
«Allo stesso tempo – proseguono i due rappresentanti de La Nuova Longobucco – prendiamo atto, ma di ciò non siamo affatto sorpresi, che il rispetto della correttezza e trasparenza amministrativa, alla quale è sottesa tra le altre anche la scelta del commissario prefettizio di preferire lo strumento imparziale della gara pubblica per l'affidamento del servizio dello scuolabus, viene interpretata e tacciata dall'ex sindaco come un problema, un aggravio e quindi un disagio di cui egli avrebbe fatto a meno, come del resto egli ha fatto».
«Eppure – concludono Pellegrino e Romano – anche in questo caso è andata diversamente. Pirillo farebbe bene ad accettare una volta per tutte che non essendo egli né il rappresentante di alcuna istituzione, né altrimenti della comunità di Longobucco, meno auto-referenzialità, meno inutile prosopopea fondata sul nulla e, al contrario, maggiore sobrietà e responsabilità nello suo stesso linguaggio e dire politico potrebbero contribuire ad un abbassamento dei toni nella dialettica politica e sociale cittadina».