3 ore fa:Elezioni amministrative di Cassano, ci sarà anche Italia del Meridione: ieri incontro operativo
53 minuti fa:Il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Co-Ro più vicino alle donne con gli incontri mensili pre-parto
2 ore fa:Tribunale di Castrovillari, Baldino (M5S): «Mancano i magistrati e i processi sono fermi»
1 ora fa:Danza in fiera 2025, il coreografo Antonio Fini chiude la manifestazione con un dibattito
4 ore fa:Karate, piccoli campioni in azione al Gran premio giovanissimi di Vibo Valentia
3 ore fa:Il Rotary Club di Castrovillari sostiene i giovani in difficoltà
18 ore fa:Dal silenzio del convento al palcoscenico globale: la Calabria e il vino a Parigi
19 ore fa:Sindaci protagonisti: tra chi protesta per la sanità, chi "sfila" e altri che si preparano a cedere il posto
23 minuti fa:Conclusa la due giorni della "Gran festa del ritorno alle radici" ad Altomonte
2 ore fa:Turismo montano, grande partenza per il progetto "High Wellness South Italy"

«La piccola Ginevra è morta per la malasanità calabrese»

2 minuti di lettura

CATANZARO - «La piccola Ginevra è morta per la malasanità calabrese». Ne è convinto il direttivo di DeMa Calabria che, all'indomani della tragedia che ha sconvolto la Calabria per la scomparsa di una bimba di soli due anni a causa delle complicanze del Covid ha lanciato strali contro il sistema regionale. «Questo - ribadisce DeMa - è l'ennesimo caso di malasanità in Calabria... La bambina, come hanno dichiarato i pediatri dell'Ospedale Bambin Gesù che hanno tentato di salvarla, non ce l'ha fatta "per la carenza di strutture idonee per casi gravi in Calabria"».

Accuse gravi che, se fossero confermate, aprirebbero l'ennesimo caso attorno ad un governo della salute in Calabria che praticamente non esiste e metterebbe in gioco tanti e diversi altri fattori, come - ad esempio - la gestioen della fase pandemica. «Non è accettabile - ricordano ancora da DeMa - che nel 2022 una bimba di due anni venga strappata alla famiglia e venga privata del diritto alla vita perché in Calabria non è stata attivata un'unità operativa complessa di terapia intensiva pediatrica, nonostante le indicazioni in tal senso dall'accordo stato regioni del 2017 e nonostante quanto stabilito dal decreto dca 89/2017».

«Allo stesso modo - aggiungono - non è accettabile che la Regione Calabria, a distanza di due anni dallo scoppio della pandemia, non abbia apportato alcun miglioramento alla tragica situazione sanitaria che ogni anno costringe migliaia di cittadini ad affrontare lunghi viaggi della speranza per ricevere altrove le cure che la Regione nega. Questa tragica morte non può lasciare nessuno indifferente ma deve suscitare nei cittadini una ribellione che inchiodi la Regione alle proprie responsabilità».  

E intanto non si è fatta attendere la replica dell'Azienda ospedaliera di Cosenza e dei responsabili Pino Pasqua (Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza), Gianfranco Scarpelli (Direttore del Dipartimento Materno-Infantile) e del commissario Isabella Mastrobuono

In riferimento agli articoli relativi alla mancata attivazione in Calabria della Terapia Intensiva Pediatrica è opportuno precisare quanto viene fatto nella nostra Regione al fine di evitare  inutili e pericolosi allarmismi che certamente non sono finalizzati al miglioramento delle cure, ma semplicemente a creare ulteriore sfiducia e paura nei genitori e nei cittadini.

La Regione Calabria con DCA n° 89 del 15 Giugno 2017 aveva previsto l’assegnazione di n° 6 Posti Letto di Terapia Intensiva Pediatrica all’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Infatti dal 2018 nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza sono stati attivati n° 4 Posti Letto di Terapia Intensiva Pediatrica per bambini con peso oltre i dieci chili in ambienti dedicati di Terapia Intensiva dell’adulto e n°2 Posti Letto di Terapia Pediatrica per Bambini con peso inferiore a dieci chili in locali adiacenti alla Terapia Intensiva Neonatale.

Nel corso del 2021 sono stati trattati n° 38 bambini in Terapia Intensiva Pediatrica con ottimi risultati e solo  alcuni casi bisognevoli di assistenza ventilatoria in ECMO, sono stati trasferiti in Ospedali Specializzati fuori regione.

La bimba di sei mesi trattata e stabilizzata a Cosenza e trasferita, poi presso il Bambino Gesù di Roma solo nel momento in cui si  è ritenuto  necessario sottoporla a Ventilazione in ECMO è la riprova che la TIP dell’ Annunziata esiste ed è in grado di dare risposte esaurienti.

In Italia sono presenti n° 23 Terapie Intensive Pediatriche di cui n° 16 a solo Gestione da parte degli Anestesisti della Terapia Intensiva dell’adulto, n° 4 Terapie Intensive Pediatriche sono a Gestione   dei Pediatri e n° 3 Terapie Intensive Pediatriche sono a Gestione mista.

E’ ormai consolidata la stretta relazione esistente tra volumi di attività e qualità delle prestazioni, per cui è sempre più opportuno concentrare le attività ad elevata specializzazione in pochi Centri, sia per i costi e sia per le competenze necessarie: non è possibile prevedere Posti Letto di TIP in ogni Ospedale.

 

 

 

 

Nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza è stata realizzata una stretta collaborazione tra Anestesisti e Pediatri/Neonatologi che permette di garantire prestazioni di qualità con ottimi risultati, pur nelle difficoltà derivanti dalla carenza di personale.

Nel caso specifico della piccola bambina di Mesoraca, l’ Azienda Ospedaliera di Cosenza dotata di Posti Letto di Terapia Intensiva Pediatrica non è stata assolutamente contattata e coinvolta nell’eventuale presa in carico.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.