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Sibari-Co-Ro, Governo in campo: «È il garante dell'opera»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Sulla Sibari-Co-Ro torna ad infiammarsi nuovamente il dibattito politico in attesa, a questo punto, che anche la società civile si esprima su un progetto che - senza ombra di dubbio condizionerà il futuro della terza città della Calabria, almeno per i prossimi centro anni. A ritornare sulla vicenda con lo scopo «di essere definitivamente chiari» è la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà. Che non va per il sottile tantomeno nasconde la mano: «la nuova strada si farà dice perché del suo iter ne è garante il Governo». E questo a prescindere da tutte le dinamiche verticistiche e di incarichi che dovessero verificarsi nelle prossime settimane. 

 In realtà, quello della Scutellà è un vero e proprio ruggito a difesa di un iter progettuale che rappresenta «l'unica vera soluzione per uscire dall'isolamento».

«Il progetto della Sibari-Corigliano-Rossano (CZ388)- si legge in una nota della parlamentare - è un iter corposo e completo per il quale il Governo ha previsto, tramite lo “Sblocca cantieri” prima e con il “Semplificazioni” una procedura commissariale. Il che significa iter burocratici più veloci e rapidi, ancora più rapidi di quanto ad esempio sono stati impiegati per l’opera del Megalotto 3, ma soprattutto una volontà chiara e concreta dello Stato (non di Anas o chicchessia) di realizzare quest’opera. Volontà che è stata ulteriormente reiterata e potenziata grazie anche alla fattiva collaborazione della Regione Calabria che, prima con la compianta Jole Santelli, e oggi con il presidente Roberto Occhiuto hanno chiesto e sostenuto un’ipotesi di variante in raddoppio della Statale 106 su tutto il tratto compreso tra Sibari e Catanzaro».

Riguardo ai finanziamenti dell'epora e sulla fattibilità economica della stessa. «C’è – precisa la Scutellà - non solo la volontà di fare una strada moderna e sicura ma c’è anche un progetto definitivo in fase di ultimazione, attraverso i rilievi tecnici che si stanno compiendo in questi giorni, che sarà chiuso a breve. I soldi? Forse per la prima volta non sono un problema. Un’opera commissariata (quindi necessaria per lo Stato) avrà la giusta copertura economica una volta definito il progetto definitivo. Questo è lo stato dei fatti, questa è la verità. Che poi può essere interpretata a proprio piacimento ma comunque non cambia la realtà delle cose».

La Scutellà, poi, ritorna sulle dichiarazioni di Cancelleri. «Per essere ancora più precisi e, spero, definitivamente chiari, - scandisce ancora - la progettazione definitiva dell'opera è stata autorizzata dal Ministero dei Trasporti anche per la variante del tracciato a 4 corsie. Quindi, se il Mit ha dato ok alla definizione di una strada a Categoria B è consequenziale il fatto che abbia intenzione di investire anche economicamente su questa opera. E sono strumentali le posizioni di chi ha voluto travisare forzatamente le parole del sottosegretario Cancelleri. Che non ha mai detto che non ci sono soldi per questo progetto; anzi. Ha detto che i soldi saranno impiegati nei tempi e nei modi opportuni. Anche perché fino a definizione di progetto possono essere stanziati tutti i soldi che si vogliono ma rimarrebbero banconote del Monopoli se poi non si hanno gli strumenti tecnici per spenderli. Come è successo in passato, quando questo territorio è stato imbottito di illusioni in cambio di nulla. Ecco perché preferirei che qualcuno si incazzasse con chi ha lasciato i cittadini di quest’area con un pugno di mosche in mano – l’esempio del Megalotto 8 e 9 è eclatante – e non con chi, invece, su questo nuovo progetto, più consono, reale, funzionale e sostenibile, ci sta mettendo la faccia quotidianamente».

La fattibilità del progetto. «Ho letto, poi, - prosegue la deputata del Movimento 5 Stelle - che la proposta progettuale oggi in definizione, l’unica realmente realizzabile, sarebbe “irricevibile”. Mi chiedo da quale punto di vista? Secondo quale criterio? Per quale tipo di impatto? Il tracciato passa tutto in fascia di rispetto ferroviaria e zone agricole. Non è incompatibile rispetto ai tanti vincoli che insistono sul territorio. Perché dovrebbe essere irricevibile? Tra l’altro, mi consta che lo stesso sindaco di Corigliano-Rossano abbia dato l’ok per iscritto alla proposta progettuale su tutto il tracciato fuorché le varianti degli scali di Corigliano e Rossano sui quali sono state proposte nuove soluzioni. Ci sono interessi per la comunità che vengono a ledersi e non lo sappiamo? Anzi mi risulta che nelle proposte migliorative il progetto preveda una riqualificazione urbana di aree fortemente degradate. Quali vincoli tecnici, ambientali, paesaggistici, geologici, geotecnici, idraulici, topografici, strutturali, di collegamento con il tessuto urbano, lede il tracciato proposto tanto da renderlo irricevibile? Ma ammesso che ci fossero quali sono le alternative che si propongono, che siano tecnicamente perseguibili secondo il presupposto della sostenibilità? E sia chiara una cosa, ammesso che sia probabile un cambio ai vertici dell’Anas, questo non cambia nulla rispetto alla proposta progettuale e alla volontà che il Governo nazionale e anche quello regionale hanno espresso chiaramente verso la realizzazione di una nuova strada a 4 corsie, che non può prevedere il raddoppio del tracciato esistente e nemmeno la realizzazione di una strada collinare perché non sostenibile sia nel quadro economico ma che soprattutto è irrealizzabile per il forte impatto ambientale che avrebbe. Quindi – conclude Scutellà - chiarita questa cosa rinnovo l’invito alle istituzioni locali ad essere quanto più collaborative, costruttive e protagoniste nell’impegno alla realizzazione di una nuova strada che rappresenta la vera e grande opportunità per questo territorio di uscire dall’isolamento».

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.