Russo (Cisl): «Serve un tavolo regionale per risolvere il problema del precariato»
«Il decreto Sostegni bis è una prospettiva stabilizzante per i tirocinanti ministeriali, mentre per i tirocinanti di inclusione sociale si tratta solo della proroga di un anno senza garanzie per il futuro»
LAMEZIA TERME - «Gli emendamenti al decreto Sostegni bis approvati dalla Commissione Bilancio della Camera a favore dei tirocinanti calabresi - afferma in una nota per la stampa Tonino Russo, Segretario generale di Cisl Calabria - fanno intravedere una prospettiva di stabilizzazione per i tirocinanti ministeriali.
Ma per i tis, i tirocinanti inclusione sociale, impegnati nei comuni, si tratta della proroga di un anno e di un aumento della loro magra indennità, senza contrattualizzazione e senza garanzie sul futuro. Certo, è meglio di niente; ma la Cisl chiede la convocazione urgente di un tavolo regionale di confronto per individuare altre risorse, storicizzare le somme stanziate ed avviare percorsi di lavoro contrattualizzati e dignitosi per tutti.
Per i tirocinanti nei Ministeri della Giustizia, dei Beni Culturali e dell’Istruzione - prosegue Russo - si punta giustamente, come noi sosteniamo, a valorizzare le competenze maturate da un personale impegnato da tempo in quelle amministrazioni. Nella riorganizzazione della Pa, quindi, si apre, nel rispetto delle procedure, una prospettiva di lavoro dignitoso e stabile.
Per i tirocinanti impegnati nei Comuni, invece, non si parla di contratti. La proroga di un anno è già qualcosa ed è sicuramente positiva, ma si rischia di spostare nel tempo il problema del loro futuro, senza mettere in moto soluzioni definitive. Anche l’aumento del contributo da 500 euro mensili a circa 900, pur significativo, rischia paradossalmente di creare un danno, perché può portare ad una tassazione sul reddito; su un reddito che, tra l’altro, non prevede il versamento di contributi previdenziali.
Siamo in una fase in cui è possibile mettere mano seriamente alla soluzione dei problemi di tutte le diverse forme di precariato in Calabria e di riqualificare la Pubblica Amministrazione, offrendo così servizi efficienti ai cittadini che per questi servizi pagano le tasse. C’è la possibilità di attingere a risorse che possono garantire un lavoro stabile e dignitoso che dia respiro ai lavoratori precari e alle loro famiglie. Questo tempo - conclude il segretario generale della Cisl calabrese - non deve trascorrere invano. Lo ribadisco: serve subito un tavolo regionale per affrontare i problemi di tutti i precari della nostra regione, dando finalmente un’accelerazione verso soluzioni invocate e attese da anni».