Tansi scende dal Tan-DeM. Ormai ufficiale la rottura con De Magistris: un amore non corrisposto
Una lunghissima lettera quella dell’ex capo della Protezione civile pronto ad andare da solo con le sue 4 liste che svela un aneddoto: «Il comunista Mimmo Lucano mi ha chiesto per ben due volte cosa ne pensassi di inserire Mario Oliverio nell’entourage»
COSENZA – È una lettera lunghissima, uno sfogo amaro quello di Carlo Tansi che con una lunga memoria, fatta di parole, ricordi e qualche colpo ben piazzato, molla il Tan-DeM con De Magistris. Quasi una lettera d’amore, di un amore tradito, scritta dal pungo di un «ribelle romantico».
«Io ci credevo» dice – con parole che fanno trapelare non poca delusione – ma purtroppo «Luigi non è stato ai patti».
Ricorda tutta la storia Carlo Tansi, da quando in quel freddo pomeriggio del 19 gennaio scorso il sindaco di Napoli gli ha fatto visita a casa «per propormi un'alleanza». «Non ho esitato – scrive il geologo - gli ho stretto la mano e con grande entusiasmo ho fatto un passo indietro per condividere e sostenere un entusiasmante percorso che l’avrebbe portato a competere contro quei poteri forti che entrambi abbiamo da sempre combattuto».
«Ho fatto una scelta d'altruismo e amore per il popolo calabrese, non esitando un istante a offrire il frutto di due anni di intenso lavoro che aveva acceso il cuore e la speranza dei Calabresi liberi». E Tansi ricorda le 60mila preferenze alle scorse elezioni ma anche la travolgente elezione di Enzo Voce a sindaco di Crotone. «Voce è diventato il primo sindaco di Tesoro Calabria rompendo i consolidati schemi del malaffare e sbaragliando i vecchi politici di quello che io chiamo PUT (Partito Unico della Torta)».
Le promesse disattese
E poi ricorda le promesse. «”Carlo, i candidati li sceglieremo insieme; percorreremo la Calabria in lungo e in largo; io e te definiremo le strategie, perché tu sei il mio riferimento politico più importante per le prossime elezioni”. Sembrava un idillio – scrive ancora Tansi - e perciò mi ero impegnato con tutto me stesso per convincere i 96 candidati delle mie 12 liste circoscrizionali, incontrandoli quasi tutti, considerato come in gran parte non volessero che mi facessi da parte come candidato a governatore per fare spazio a de Magistris dopo il tempo e l'impegno da noi spesi per costruire il Movimento».
E poi come nella migliore delle trame shakespeariane l’affondo, l’inciso sull’amore tradito: «Mi ha abbandonato, andando avanti senza coinvolgermi né nell’individuazione dei candidati né nella condivisione dei percorsi per le strade della Calabria… Ma de Magistris ha fatto di più, andando anche sui territori senza avvisare delle sue visite e peccando così di tatto sul piano umano e difettando del famoso gioco di squadra, quello che per assurdo secondo alcuni non piacerebbe a me, sotto il profilo politico».
Le scelte non condivise e quella strana richiesta di Mimmo Lucano
Ma il vero “errore” di De Magistris non starebbe nei sentimenti non corrisposti bensì nelle scelte politiche non condivise, a partire dal “furto” di un candidato (il sindaco di Santa Maria del Cedro) trasmigrato dalle liste di Tansi a quelle del sindaco di Napoli per finire a quel dialogo profondo e ideologico che il candidato partenopeo continua ad intrattenere con alcune aree del centro-sinistra.
E Tansi, qui, racconta un aneddoto: «Il comunista Mimmo Lucano, che de Magistris ha fortemente voluto in coalizione a lui ideologicamente affine, mi ha chiesto, per ben due volte, cosa pensassi di inserire l’ex presidente Mario Oliverio nel nostro entourage. Lucano che molti candidati delle mie liste ritengono essere un candidato imbarazzante e incandidabile, considerate le sue vicende giudiziarie, e che si ritrova come candidato capolista di punta di de Magistris in tutte e tre le circoscrizioni della Calabria».
E che dire dei contatti romani tra de Magistris ed esponenti del Pd e del M5S «senza che io ne fossi minimamente informato».
E poi l’epilogo. «Avevo chiesto a De Magistris – scrive ancora – di sottoscrivere insieme un accordo di programma in cui tutte le cose fin qui elencate erano state messe nero su bianco. Aspettavo la bozza del documento che - come da lui promesso - doveva verificare entro “3/4 giorni” (dall’ultimo incontro), ma solo avantieri ricevevo il documento con modifiche sostanziali che, di fatto, snaturavano le finalità dell’intesa, facendo venir meno la perentorietà dei punti indicati nell’accordo. Accordo che avrei voluto rendere pubblico, contrariamente alla sua volontà di tenerlo secretato».
«Ora scendo dal Tan-DeM»
«Per tutti questi motivi – sollecitato fortemente dalla quasi totalità dei miei candidati - a malincuore scendo dal Tan-Dem, abbandono la coalizione di de Magistris. Ho perso tutta la motivazione e l’energia che avevo all’inizio di quella che credevo fosse una grande avventura. Ieri sera in un webinar la mia decisione è stata condivisa con tutti i miei candidati, quasi tutti pienamente d’accordo con la mia scelta (solo 4 hanno chiesto tempo). Scendo dal Tan-Dem ma riprendo la mia corsa, disposto eventualmente a farmi da parte per coinvolgere, questa volta, nella leadership, un calabrese verace e appassionato come me, con cui rappresentare, alle prossime elezioni regionali, una spina nel fianco del PUT, per sfiancarlo e distruggerlo. Proseguirò nell'incessante azione sul territorio, continuando a incontrare il popolo calabrese e cercando di trovare soluzioni ai problemi che l’affliggono, insieme agli affezionati 96 candidati delle 12 liste circoscrizionali che rappresento».