Porto di Corigliano-Rossano: «Ma che fine ha fatto la stazione di alaggio e varo?»
Gli interrogativi del consigliere comunale della Lega, Costantino Baffa. Che rilancia: «Bene il progetto per la realizzazione della banchina crocieristica, ma ai pescatori chi ci pensa?»
CORIGLIANO-ROSSANO - Che fine ha fatto il programma di riattivazione della stazione di alaggio e varo del porto di Corigliano-Rossano? Se lo chiede il consigliere comunale della Lega, Costantino Baffa, in forza al gruppo di minoranza. Bene il progetto per la realizzazione della banchina crocieristica «ma ai pescatori chi ci pensa?»
«Mi riferisco - precisa Baffa - alla stazione di alaggio e varo. Una mega infrastruttura - incompiuta - realizzata diversi anni fa con un finanziamento regionale e mai entrata in funzione. È costata quasi sette milioni di euro e nella sua storia è stata anche al centro di un’inchiesta giudiziaria che aveva focalizzato le attenzioni proprio sull’esosità dell’opera».
Ma, ricorda ancora il consigliere comunale leghista, è stata anche emblema di un contenzioso sulla gestione, finito ancora a nulla. «Tant’è - agigunge - che i pescatori del nostro scalo portuale per svolgere le attività di alaggio e varo delle loro imbarcazioni (una procedura che si deve compiere a cadenza di tempo per verificare la stabilità dei motopescherecci ed altre imbarcazioni, un po’ come avviene con il collaudo delle auto) sono costretti a viaggi per mare infiniti. Quando va bene, mi hanno fatto notare tanti pescatori di Schiavonea, sono costretti ad andare a Cariati ma il più delle volte devono rinunciare a settimane di lavoro per sbarcare nei porti dell’Adriatico come Giulianova o addirittura sulla costa orientale siciliana. Insomma, un assurdo».
«Ritengo - va avanti ancora - che una siffatta situazione sia paradossale, perché non è possibile che la più grande marineria peschereccia dello Jonio e la seconda più importante dell’intero bacino del Mediterraneo debba emigrare altrove per un servizio basilare. Eppure, come dicevo, siamo in presenza di un porto con potenzialità enormi. Anzi, il nostro è un porto che potenzialmente ha tutti i servizi ma che non riesce a metterli a regime. Ho cercato di sapere perché quella stazione di alaggio e varo, che a vederla da fuori sembra pronta all’uso, non parte. Tanti pescatori di Schiavonea mi hanno riferito che fin qui nessuno ha mai saputo spiegare il perché. Né l’Autorità portuale né il Comune».
«Ho saputo - svela poi il consigliere comunale di minoranza - che il giorno del collaudo, mentre trainavano un’imbarcazione dalla darsena, i macchinari hanno distrutto parte dello zoccolo della banchina di alaggio. Ovviamente un danno che mai nessuno ha riparato. Ed è proprio alla luce di tutto ciò che chiedo all’Amministrazione comunale, ed al vice sindaco in particolare perché ha la delega al porto, di far sapere come stanno le cose. Perché questa stazione non parte? Perché si continua a penalizzare i tanti pescatori di Schiavonea costretti ad “emigrare” per effettuare la necessaria manutenzione dei pescherecci? Lo ripeto lo sviluppo del porto di Corigliano-Rossano passa anche dall’attivazione di servizi importanti come lo scalo di alaggio e varo».