Occhiuto si presenta con una frase: «I voti della 'ndrangheta ci fanno schifo»
Stamani a Lamezia terme l'investitura del candidato del Centro Destra alla presenza di Salvini, Tajani e De Poli. Collegati in videoconferenza Berlusconi, Meloni e Sgarbi: «Continueremo nel segno di Jole Santelli»
LAMEZIA TERME - «Noi non vogliamo i voti della ‘ndrangheta, ci fate schifo. Non ne abbiamo bisogno, abbiamo idee forze e contenuti. E dimostreremo che c’è un Calabria onesta e pulita, fatta di gente che non merita di essere additata come appartenente a una regione senza speranza». Il candidato del centrodestra Roberto Occhiuto parla a una platea di alleati e simpatizzanti e riserva un passaggio sulla criminalità all’incipit (o quasi) del suo intervento. Occhiuto ringrazia, in premessa, il governatore reggente Nino Spirlì, «che ha guidato la regione in questi tempi difficili, dopo l’evento terribile della morte di Jole Santelli. Poi ricorda proprio Santelli e si dice «convinto che Jole non debba essere utilizzata come argomento di campagna elettorale perché la sua memoria appartiene a tutti». Eppure, sottolinea, «nei primi mesi del suo governo si era dimostrato come la Calabria potesse presentarsi come una bella regione con una classe dirigente senza complessi».
Occhiuto: «La Calabria non è ingovernabile»
Un solco nel quale Occhiuto ha intenzione di proseguire. Anche se sa che non sarà facile. E lo sanno anche molti suoi amici. «Anche il presidente Berlusconi mi chiedeva per affetto “Ma sei proprio convinto?”. Non era l’unico: tantissimi miei amici, anche calabresi, mi dicevano “Chi te la fa fare? Sei il capogruppo di Forza Italia e te ne vai in una regione ingovernabile”». È da qui che Occhiuto parte per sottolineare un concetto: «No, la Calabria non è ingovernabile. È la sfida più entusiasmante per chi si candida a governare nella regione in cui è nato. E noi partiremo dalla sanità, che deve tornare in mano ai calabresi o a commissari capaci: quelli che si sono succeduti finora non lo sono stati». Punto di partenza: il ripiano del debito, rispetto al quale Occhiuto riprende le uscite rivolte nei mesi scorsi da Spirlì al governo: «Voi avete mandato commissari incapaci, voi dovete ripianare il debito della Calabria». E poi offre una soluzione: «Ho fatto inserire una norma nell’ultima legge di Bilancio che prevede la possibilità di pagare il debito con un’anticipazione dalla Cassa depositi e prestiti a un tasso di interesse dell’1,2%, uguale a quello dei Btp a cinque anni. Oggi paghiamo circa 200 milioni all’anno».
(fonte corrieredellacalabria.it)