«Lo stato di abbandono delle strade calabresi è indice di disattenzione della classe dirigente»
Lo afferma Saccomanno (Lega): «Brutto biglietto da visita per la Regione. Dimostra la mediocrità di una classe di burocrati che non hanno a cuore il proprio territorio»
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CATANZARO - «La Calabria dovrebbe ottenere un forte contributo economico e di crescita dalle attività turistiche, specialmente dopo quasi due anni di sofferenze e di chiusure conseguenti al covid. Da tutte le parti si elogiano le caratteristiche della regione, le bellezze naturali, lo splendore del mare, l'eccezionalità della nostra gastronomia, oltre alla rilevanza della storia e dei beni archeologici. Chi viene in Calabria rimane abbagliato di tante bellezze e dell'accoglienza che il popolo calabrese riesce a trasferire ai tanti turisti. Una miscela esplosiva per una crescita complessiva che, però, viene minata dall'evidente stato di abbandono delle vie d'accesso principali verso le più importanti località turistiche».
È quanto afferma il commissario regionale della Lega Giacomo Francesco Saccomanno che così continua: «Strade piene di buche e con le erbe che invadono spesso le carreggiate. Cartelli quasi non più visibili e corsie sempre più ristrette. Certamente, un brutto biglietto da visita per questa meravigliosa, ma abbandonata regione. Oggi ci saremmo aspettati un intervento straordinario da parte delle Province e dell'Anas per rendere i percorsi accessibili e, comunque, decenti e non pericolosi. Ma, invece, regna l'assoluto silenzio e la mancanza di un pur minimo interesse. Perché?».
«Non ci interessa il partito che governa questa o quella provincia, - spiega - ma le ragioni di tale mancanza di attenzione verso un territorio già debole economicamente e socialmente e che potrebbe, grazie all'azione turistica, fornire occupazione e sviluppo. Probabilmente si tratta di miopia di una classe dirigente non all'altezza del compito e di funzionari Anas che non hanno alcun interesse verso la Calabria. Forse qualcuno dovrebbe intervenire per indicare il corretto percorso che una regione deve seguire per valorizzare i propri beni e le proprie risorse».
«La Lega, comunque, non può che segnalare questa abnorme situazione e fare un appello a tutti coloro che hanno in mano il potere e la possibilità di intervenire e, quindi, di assumere tutte quelle iniziative di competenza, anche sotto l'aspetto sociale e di sostegno a chi ha sofferto e continua a soffrire per il covid. Voltarsi dall'altra parte o non assumere quegli interventi necessari dimostra la mancanza di responsabilità, con violazione dei propri doveri d'ufficio, oltre a dimostrare di come sia mediocre una classe di burocrati che non hanno a cuore il proprio territorio e le proprie comunità» conclude.